Il trio di creste e non solo per un attacco eccezionale

Il trio di creste e non solo per un attacco eccezionaleMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 2 febbraio 2013, 10:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

L’arrivo di Mario Balotelli al Milan ha portato entusiasmo da vendere, una buona dose di classe e, possibilmente, un buon quantitativo di reti da aggiungere a quelle del Faraone.
L’attacco rossonero è, senza dubbio, il reparto meglio assortito, quello che ha trascinato la formazione di Allegri nella risalita sino al quinto posto attuale, dopo qualche difficoltà di troppo a buttarla dentro nel terrificante inizio di stagione. Oggi il Milan ha il quarto attacco in campionato con 39 reti, 30 delle quali messe a segno dalle punte (senza contare fra questi Emanuelson e Boateng), una crescita esponenziale di un gruppo di giocatori capace di fare la differenza.
L’approdo alla corte rossonera di SuperMario potrà sicuramente aggiungere qualcosa in più, ma anche destabilizzare un ambiente che sino ad oggi ha fondato le sue certezze sul gruppo e sulla coesione. A Massimiliano Allegri il compito di gestire al meglio la rosa a disposizione, a partire da Giampaolo Pazzini, secondo miglior bomber rossonero con 10 segnature, capace di trainare la carretta nelle partite in cui Stephan El Shaarawy ha sofferto un calo fisiologico.
La punta ex Inter nell’immediato della splendida doppietta al Bologna aveva ricevuto le rassicurazioni di Adriano Galliani, una vera e propria promessa dell’ad del diavolo che gli garantiva che non sarebbero arrivate altre prime punte. Invece ecco Balotelli, prima punta a tutti gli effetti, anche se ha dimostrato di poter giocare esterno all’occorrenza, la prima foto con il “trio di creste” dimostra però la volontà di piazzarsi al centro del tridente (nessuno ha fatto caso che ha spostato El Shaarawy di posizione, mettendolo alla sua sinistra e mantenendo Niang alla sua destra mentre si mettevano in posa?).

Il bresciano è un innesto di quelli importanti, l’abbiamo ripetuto all’infinito in questi giorni, una punta capace di capitalizzare il gioco creato dalla squadra, ma anche, e soprattutto, di crearsi le occasioni da solo sfruttando l’uno contro uno, attitudine quest’ultima che il Pazzo non sembra avere (salvo sporadiche occasioni, pensiamo alla splendida rete con il Torino).
A ben guardare, al di là delle reti, tante, Giampaolo Pazzini non è sempre stato impeccabile nelle sue prestazioni, anche quando ha poi trovato la via del gol risultando decisivo, come a San Siro con il Bologna, dove è apparso spesso in ritardo e poco incisivo per lunghi tratti della gara. Si spera che Balotelli sappia essere più continuo, regalare quel quid pluris che possa far fare il vero salto di qualità ad un attacco che sino ad oggi ha mostrato di poter essere il traino di una squadra a tratti sorprendente.
Allo stesso tempo il Conte Max dovrà avere il tatto di gestire gli uomini alle sue dipendenze, garantire il giusto impiego ad un Pazzini che tanto ha dato alla causa del diavolo, così come a Bojan e Robinho, frecce possibilmente letali nell’arco del tecnico rossonero. Un attacco eccezionale, capace di fornire alternative di spessore a quel trio di creste che sembra destinato ad essere titolare, giocatori diversi fra loro che Allegri potrà alternare a seconda dell’avversario per scardinare al meglio le difese.
Domani con l’Udinese avremo le prime conferme sull’atteggiamento del livornese, difficile che Balotelli possa partire da subito titolare, più probabile che venga data fiducia a Pazzini, stante i pochi allenamenti sulle gambe del numero 45, ma anche i segnali da mandare al gruppo. SuperMario ha necessità di calarsi al meglio nell’atmosfera e qualche panchina ogni tanto non fa male in questo senso, il Pazzo invece ha bisogno di un’iniezione di fiducia, di sentire il calore della piazza ed il supporto del tecnico, ben sapendo tra l’altro di essere lui l’uomo di coppa.