La strategia degli scontenti: Lookman esce allo scoperto, Jashari potrebbe fare lo stesso?

La strategia degli scontenti: Lookman esce allo scoperto, Jashari potrebbe fare lo stesso?MilanNews.it
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di Manuel Del Vecchio

Con una lunga lettera affidata ad Instagram Ademola Lookman ha messo in pubblica piazza il suo desiderio di lasciare l'Atalanta, esprimendo tutto il suo disappunto per non essersi potuto unire all'Inter dopo che la Dea ha disatteso, secondo lui, la parola data nei mesi precedenti.

Una situazione che potrebbe essere sovrapposta a quella di Ardon Jashari, ma con delle differenze. L'Inter non ha offerto quanto richiesto dall'Atalanta (42+3 contro i 50 richiesti dai bergamaschi), al contrario del Milan che per ben due volte ha soddisfatto le richieste del Brugge, salvo poi vedere i belgi utilizzare la proposta dei rossoneri per andare a ricercare in Inghilterra un'asta a cui a Casa Milan non hanno nessun tipo di intenzione.

Jashari, seppur non sia (ancora?) uscito allo scoperto come Lookman, è stato ancora più tranchant: o Milan, o niente. Lo svizzero ha rifiutato diverse proposte dalla Premier League, West Ham e Chelsea, dalla Bundesliga, Bayer Leverkusen, e Saudi Pro League, NEOM. Addirittura la squadra araba è arrivata a mettere sul piatto 45 milioni di euro, facendo irrigidire ancora di più il Brugge: perché dovrebbero accettare i 33.5 milioni di euro (+5) del Milan quando ci sono squadre disposte ad offrire di più?

È infatti l'argomento di discussione più caldo del momento. Chi vende fa il prezzo e non c'è nessun tipo di dubbio, così come la volontà del calciatore può contare, certamente, ma sempre recintando il tutto in limiti ben definiti. Altrimenti si aprono scenari particolari: se basta la sola volontà del calciatore allora i contratti, firmati e controfirmati, perdono valore? E poi, chi lo dice che se un giocatore ha questo tipo di comportamento oggi non lo ripeterà anche in futuro?

Tutte considerazioni giuste, ma è anche vero che il calcio, sebbene un po' a tutti piaccia dire che le prospettive contano un sacco, è uno sport che si basa sull'oggi e sul presente. Ed il presente dice che Jashari aveva una promessa di lasciare il Brugge in estate in caso di offerta adeguata. Il Milan questa offerta adeguata l'ha presentata addirittura due volte, migliorandola nella struttura e accontentando il capriccio dei belgi di voler effettuare una cessione record, e per ben due volte non ha ricevuto una risposta ufficiale. Solo frecciatine e frecciatone a mezzo stampa senza però avere una risposta alla PEC partita dal quarto piano di Casa Milan.

Dal Belgio assicurano praticamente ogni giorno che in casa Brugge non c'è nervosismo, ma a vedere il numero di articoli con posizioni ufficiose dei nerazzurri, dichiarazioni dei dirigenti, dell'allenatore e addirittura dei compagni di squadra è evidente che il caso Jashari stia destabilizzando un po' tutto il club. Ma nonostante questo non sembrano esserci segnali di distensione, anzi: la sensazione è che ci sia un accanimento soprattutto nei confronti dell'entourage del calciatore. Il centrocampista vuole solo il Milan e dal punto vista di chi detiene il suo cartellino sta facendo "perdere" milioni aggiuntivi che arriverebbero dalla Premier e dall'Arabia. Dal punto di vista del calciatore invece è frustrante che la promessa ricevuta in fase di rinnovo sia stata calpestata senza troppi problemi. All'interno del Milan invece ci sono altri "scontri": chi vorrebbe rilanciare ulteriormente e chi invece è convinto che si sia fatto il massimo e anche di più. Sembra che stia vincendo la seconda corrente di pensiero, ma la strategia verrà definita nella sua interezza solo nei prossimi giorni.

E nel frattempo il mondo rossonero, vedendo il comportamento esplicito di Lookman, si interroga: Jashari dovrebbe fare lo stesso? Vedendo quanto è già tesa e rigida la situazione il buonsenso suggerirebbe di no, ma nel calcio a volte serve tutto tranne che buonsenso. Nelle prossime ore, dopo l'incontro tra calciatore e dirigenza, si saprà tutto meglio.