MN – Ritorno di Galliani al Milan? Quello che risulta e gli step da rispettare

Da giorni, negli ambienti milanesi, si parla della possibilità di un ritorno di Adriano Galliani al Milan con una veste dirigenziale. Una notizia che ha generato sicuramente interesse e discussione nella piazza rossonera, tra nostalgici dell’ex amministratore delegato e chi, invece, non vorrebbe che si guardasse indietro per poter andare avanti. Opinioni tutte rispettabili, qui noi ci vogliamo rimettere a quelli che sono i fatti attuali di una vicenda che è tutt’altro che uscita dai libri di fantamercato. Anche perché di smentite forti e nette non ne sono arrivate.
Prima il Monza
L’eventuale ritorno di Adriano Galliani all’interno del mondo Milan non è una cosa così imminente e c’è un motivo. Il “boss” è attualmente impegnato nel traghettare il Monza da Fininvest al gruppo di investitori americani che ha siglato il signing per l’acquisizione del club brianzolo. La pratica del closing dovrebbe celebrarsi a settembre e, di conseguenza, prima di allora Galliani non lascerà il Monza. Difficile credere che possa rimanere in Brianza con un ruolo onorario o di mera rappresentanza. Ma prima di allora, nessun accordo verrà siglato tra il dirigente e RedBird Capital, il fondo che fa capo a Gerry Cardinale e che detiene la maggioranza delle azioni del Milan.
Advisor esterno
La posizione di Galliani in un suo eventuale rientro in rossonero non sarebbe direttamente nell’organigramma del club, dove le cariche sono già assegnate, ma potrebbe ricoprire il ruolo di advisor di RedBird con deleghe di rappresentanza del Milan all’interno della Lega Serie A, ruolo che attualmente viene ricoperto da Paolo Scaroni. Ma va detto, con tutta franchezza e onestà d’animo, che l’operato di quest’ultimo all’interno del palazzo del potere del calcio non sia soddisfacente, con il peso politico del Milan che è ai minimi storici in Lega. Un arrivo di Galliani come “ministro degli esteri” rossonero potrebbe cambiare i rapporti di forza e gli equilibri in seno alla Lega stessa.
Protezione ed esperienza
Infine, Galliani potrebbe aiutare Giorgio Furlani e Igli Tare anche nella gestione di alcuni momenti cruciali della stagione relativi alla squadra e all’allenatore. Va ricordato il grande legame che c’è tra lo stesso Galliani e Massimiliano Allegri, con l’ex ad milanista che non solo lo scelse nel maggio del 2010 per sostituire Leonardo, ma che lo difese fino all’ultimo anche nel gennaio 2014, quando poi dovette cedere alla decisione presa da Barbara Berlusconi di esonerare Allegri dopo la sconfitta per 4-3 contro il Sassuolo. Questi sono i fatti ad oggi, senza corse in avanti e con tutta la cautela del caso.

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