Leao torna 42 giorni dopo e trova un Milan in salute. Come lo utilizzerà Allegri?

"Siamo in una buona condizione fisica e mentale, abbiamo recuperato anche Leao. Più lavoriamo e più ci conosciamo. Dobbiamo affrontare la partita consapevoli delle difficoltà che incontreremo: bisognerà fare 100 minuti fatti bene. Quanta autonomia ha Leao non lo so, è 42 giorni che è fermo, nel senso che ha fatto lavori differenziati. Non dobbiamo pensare al risultato di domani, dobbiamo pensare a giocare una partita bella e importante, sarà un test di crescita contro la squadra campione d'Italia". Nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Milan-Napoli Max Allegri annuncia, come previsto il ritorno di Rafael Leao tra i convocati.
Il portoghese è rimasto fuori per 42 giorni in seguito al problema al polpaccio, il Milan ha comunicato che si è trattata di un'elongazione, rimediato durante la partita di Coppa Italia di metà agosto contro il Bari a San Siro. In quella partita il portoghese aveva sbloccato il match con un colpo di testa da centravanti, in continuità di quanto di buono mostrato in nelle amichevoli estive prestagione. Allegri lo aveva subito messo al centro del suo Milan, affidandogli le chiavi dell'attacco. Una responsabilizzazione bella e buona per quello che per molti è il calciatore offensivo più talentuoso ed imprevedibile in squadra.
Sebbene negli ultimi anni Rafa abbia sempre superato quota 10 gol e 10 assist in stagione la sensazione è sempre stata quella di non aver mai visto in modo completo le sue potenzialità: è uno dei temi principali su cui Allegri vuole lavorare in questa stagione. E ha iniziato mettendolo in un ruolo più centrale, meno defilato e più vicino e a contatto con la porta avversaria. Un giocatore con le sue qualità fisiche deve e può avere numeri realizzativi decisamente più importanti.
Dopo più di un mese, sebbene Allegri predichi calma e serenità, Rafa troverà un altro Milan. Una squadra che, tolto lo scivolone iniziale contro la Cremonese, ha vinto e convinto quattro match consecutivi tra Serie A e Coppa Italia contro avversari modesti. Domani c'è il primo big match, ma queste uscite iniziali hanno fatto vedere una squadra che non si affida ai singoli ma alla coralità. Cosa è cambiato? Innanzitutto la qualità generale in campo: poter schierare dall'inizio Pulisic, Modric e Rabiot aiuta sicuramente. E ora c'è l'impressione che gli 11 che vanno in campo siano squadra, non più un gruppo di individualità. Aggiungere Leao a questa situazione positiva rende un po' tutti smaniosi di rivedere in campo il numero 10: Rafa sarà responsabilizzato, ma potrà muoversi in un contesto che non lo rende l'unico protagonista. La sensazione è che non ci sarà più bisogno di far passare sempre dai suoi piedi e le sue giocate tutto il volume del gioco offensivo rossonero.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan