live mn

Gabbia: "Rennes squadra valida. Abbiamo preparato bene la partita. Theo o Kjaer domani? Sceglierà il mister"

LIVE MN - Gabbia: "Rennes squadra valida. Abbiamo preparato bene la partita. Theo o Kjaer domani? Sceglierà il mister"
© foto di MilanNews
mercoledì 14 febbraio 2024, 14:45Primo Piano
di Lorenzo De Angelis

Amici e amiche di MilanNews.it, benvenuti nella sala stampa di Milanello. A breve prenderà parola insieme al mister Stefano Pioli anche il difensore Matteo Gabbia per presentare in conferenza la sfida di domani valida per l'andata dei Sedicesimi di finale di Europa League contro il Rennes. Entrambe le compagini rossonere arrivano alla sfida di San Siro in un ottimo momento di forma, al quale proveranno a dare continuità mettendo già da domani sera basi solide per il passaggio del turno in questa competizione europea. Rimanete con noi ed il nostro live testuale per seguire tutte le dichiarazioni di Matteo Gabbia. 

14.31 - Inizia la conferenza stampa di Stefano Pioli e Matteo Gabbia.

Sei andato via che eri Gabbia e sei tornato "Gabbione". Percepisci l'affetto dei tuoi tifosi?: "Onestamente in questo momento mi sto soffermando molto meno su quello che è il contorno, cioè sui social, sulla televisione. Mi sto concentrando su quello che dobbiamo fare come giocatori, come professionisti. Sono contento che stiamo vincendo le partite, che la stagione stia andando avanti bene ed è questa la cosa più importante, andare avanti così e fare sempre meglio".

MN - Che avversario è il Rennes? "Penso che è una squadra molto valida, verticale. Ha giocatori veloci, dinamici che possono metterci in difficoltà. Abbiamo preparato bene la partita, sappiamo quello che ci aspetta e di conseguenza faremo del nostro meglio per portare a casa una vittoria che ci può aiutare nel nostro obiettivo che è la qualificazione".

Qual è la chiave del tuo rendimento?: "Penso sia il lavoro e la motivazione del miglioramento di noi giocatori. La costanza che ci si mette nella quotidanità che ti porta ad avere dei miglioramenti. Chi fra Theo o Kjaer al mio fianco domani sera? Sceglierà il mister (ride ndr)".

Sull'esperienza al Villarreal: "E' stata la prima volta che sono andato in un altro paese. E' stato un cambiamento importante. Sono dovuto essere un po' più spavaldo, imparare delle cose completamente nuove che mi hanno dato più fiducia. Ho giocato con più costanza, in maniera diversa. In sostanza sono state un po' di cose che mi hanno aiutato".

Il rapporto con Raul Albiol: "Raul è stato uno di quei ragazzi che al Villarreal mi ha aiutato molto. Parlava anche italiano quindi soprattutto all'inizio è stato più facile parlare con lui. E' un ragazzo molto bravo, ho un bel rapporto con lui, mi ha dato dei consigli, di conseguenza un aiuto anche da parte sua in questo miglioramento è giusto citarlo". 

Sulla "nuova" fase difensiva: "La fase difensiva l'ho ritrovata con delle basi simili al passato. Rispetto a come giochiamo possono cambiare delle situazioni, ma onestamente mi sono trovato in linea con le cose che abbiamo sempre fatto con il mister". 

Sull'apporto dato al Milan in fase di costruzione: "Non mi sento di aver così tanto migliorato la mia fase di costruzione. Posso comunque fare di più e me lo dice anche il mister. In altre cose invece mi sento migliorato ma è anche una questione che col tempo si cresce, si affrontano più partite, e quindi si migliorano alcune situazioni. E' una fase, questa, che comunque in Spagna ho affrontato un po' di più per lo stile di gioco in cui giocano lì".

Sei tornato al Milan consapevole di poter giocare titolare?: "Da quando sono tornato ho pensato a lavorare il meglio possibile. Titolare o no è una decisione del mister. Il mio atteggiamento rispetto al lavoro quotidiano non cambia più tanto. Se gioco sono più contento".

"Giovinezza" finita perché devi comandare la difesa con Simic di fianco a te?: "E' stato bello gestire la difesa, ma comunque in quel momento lì della partita c'è stato un aiuto di tutti. Di conseguenza aiutare Carlo, che è "nuovo", in questa situazione è sicuramente un compito che ci siamo divisi in più di noi. In più Carlo è un ottimo giocatore, e se il mister lo manda in campo significa che sa cosa deve fare. 24 anni? Mi sento ancora giovane (ride ndr)".