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Modric: "L'obiettivo minimo è la qualificazione in Champions, ma il Milan deve lottare per vincere trofei"

LIVE MN - Modric: "L'obiettivo minimo è la qualificazione in Champions, ma il Milan deve lottare per vincere trofei"
© foto di MilanNews
Oggi alle 17:34Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Amiche e amici di MilanNews.it, oggi è il giorno della presentazione di Luka Modric. A breve il centrocampista prenderà parola da Casa Milan per rispondere in conferenza stampa alle domande dei giornalisti presenti. Rimanete con noi ed il nostro live testuale per seguire tutte le dichiarazioni del campione croato.

17.08 - Comincia la conferenza stampa di Luka Modric.

Come hai passato le vacanze? Come hai visto la squadra in tournée?

"Ho avuto tre settimane di ferie, mi sono riposato ma mi sono anche allenato per arrivare nella migliore condizione atletica possibile. Ho visto le partite contro Arsenal e Liverpool e ho visto tanti aspetti positivi. Spero che la squadra possa continuare a crescere, non vedo l'ora di conoscere la squadra e allenarmi con loro".

C'è sempre tempo per emozionarsi anche alla tua età?

"Sì, a prescindere dall'età c'è sempre tempo per emozionarsi. Ultimamente ho avuto un addio emozionante con il Real, a qualsiasi età ci si può emozionare. Sono cresciuto guardando il calcio italiano, il Milan era la mia squadra preferita in Italia: c'era il mio idolo Boban che ha fatto benissimo qua. Ho avuto sempre un affetto particolare per i colori rossoneri".

Il tuo obiettivo al Milan?

"Ho detto così perché tutti ci ricordiamo del Milan come una delle squadre migliori al mondo. Non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre o di qualificarci alla Champions. Per quanto riguarda la mia visione del Milan, ma bisogna essere anche umili: bisogna lavorare sodo per riportare la squadra ad alti livelli. Sono molto competitivo, voglio portare questo alla squadra. L'obiettivo minimo è la qualificazione in Champions, ma il Milan deve lottare per vincere trofei: è il mio obiettivo e deve esserlo anche per chiunque lavori al Milan. Ma bisogna rimanere umili e avere un gruppo solido".

Cosa puoi portare al Milan? Cosa ti aspetti dalla Serie A?

"La mia esperienza. Lavorerò tanto, darò il massimo per cercare di fare tutto quello che ho fatto altrove. Devo fare esattamente tutto quello che ho fatto negli altri club, cercando di aiutare sotto tutti i punti di vista. So che ci sono tantissime aspettative su di me ma sono pronto a questa sfida. Seguo molto la Serie A perché ci sono tanti giocatori croati che giocano. Si vede che è un campionato competitivo e che sta tornando ad livello. Da un punto di vista tattico le squadre sono molto organizzate: questo lo rende differente a La Liga spagnola. Devo adattarmi il prima possibile a questo modo di giocare qua in Italia".

Hai parlato con qualcuno, magari con Ibra o Boban, del Milan?

"Non ho parlato con Boban in questo periodo, ma avendo un ottimo rapporto parlavamo molto del Milan quando ci siamo visti in passato. Ho incontrato Zlatan e mi ha parlato di Milano. Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan, tutto molto positivo. Avevo questa impressione a prescindere. Il Milan è un grande club, molto importante e con una grande tifoseria. Ma quando ti parlano così di un club hai una percezione anche migliore. L'ultima volta che sono venuto qui è stata impressionante l'organizzazione e l'accoglienza".

Qualche anno fa hai battuto Allegri in finale di Champions...

"Probabilmente non è un buon ricordo per lui ma cercherò di non parlarne troppo (ride, ndr). Non voglio che il mister si arrabbi con me. Non vedo l'ora di conoscerlo, ho parlato un po' con lui. Sono molto contento di essere allenato da Allegri, è tra i migliori al mondo, un vincente. Non vedo l'ora di scoprire come mi vede in campo in questa squadra".

È la tua last dance?

"Non lo so, è troppo presto per dirlo. Il mio obiettivo è chiaramente di disputare il Mondiale l'anno prossimo, ma prima di tutto bisogna qualificarsi. Ma non guardo troppo avanti, l'importante è vivere il presente e fare le cose bene. Voglio iniziare questa nuova avventura, prepararmi al meglio per far sì che io sia al livello che questa società richiedere. Per il futuro ci sarà tempo, devo essere concentrato sul presente per dare il massimo per il Milan".

Ci racconti il momento della scelta? Il viaggio di Tare in Croazia, com'è avvenuta questa scelta?

"È stata una scelta molto facile quando Tare mi ha chiamato, quando è venuto in Croazia è stato molto importante, ha dimostrato quanto il Milan ci tenesse e quanto credesse che potessi essere performante ad alto livello. È stata la svolta nella trattativa: quando arriva qualcuno che vuole acquistarti è importante che ti spieghino il progetto. Poi ho avuto bisogno di un po' di tempo per parlare con la mia famiglia ma dentro di me sapevo che sarebbe stata la scelta migliore. Non mi aspettavo che accadesse così in fretta ma dimostra la fiducia che hanno mostrato nei miei confronti: spero di poterla ripagare in campo".

Dove ti piacerebbe giocare in campo?

"Abbiamo parlato un po' con il mister, credo che tutti sappiano dove mi sento a mio agio in campo: in mezzo al campo dove posso dettare i tempi e per far sì che la squadra giri bene. Devo ancora parlare con l'allenatore per capire dove vuole che io giochi, da lì poi devo dare il massimo, giocare bene e aiutare la squadra: è il ruolo che ho sempre avuto nella mia via vita. Ma ho giocato anche in altri ruoli. La priorità comunque resta la squadra, non è mai importante il singolo. Deve essere questa la nostra mentalità: non esiste nessuno al di sopra della squadra. Sono qui per fare quello che chiede il mister".

Cosa ti ha colpito del gruppo in queste prime uscite?

"Ho visto diversi aspetti positivi, ma si tratta solo di amichevoli: è difficile dare opinioni in questo momento della stagione. Ci sono tanti campioni in rosa, il mister deciderà il modulo. Ho visto un'ottima squadra, mi sembra che ci sia un'ottima atmosfera in campo e anche questo è importante quando si vuole creare un gruppo forte. Non voglio parlare dei singoli ma ci sono tanti top top player in squadra".

Solo Milan e Real Madrid hanno vinto più Champions League di te... Il tuo sogno è riportare lo scudetto al Milan come ha fatto Ibra?

"Ovviamente sapevo delle 7 Champions League del Milan, la squadra più vincente a livello europeo dopo il Real. Spero che possa succedere qualcosa di simile a quello che è successo quando è tornato Ibrahimovic, sarei felicissimo".

Si parla di un possibile ritorno di Galliani al Milan, lo conosci?

"Non ho parlato con lui. So che ha fatto parte del gruppo che ha fatto cose straordinarie col Milan. Ma è l'unica cosa che posso dire in merito. Però ciò che ha fatto con Berlusconi è stato incredibile: il Milan è stata tra le squadre più forti al mondo, ma non ho parlato con lui".

Cosa ti ha detto Ancelotti del Milan?

"Abbiamo parlato in generale del Club, della gente di San Siro e del fatto che è un club molto esigente come il Real Madrid, c'è tanta pressione. Ma non mi ha convinto lui a firmare per il Milan, io sapevo già di volerlo fare".

Che sensazioni hai dopo l'ottavo posto della scorsa stagione?

"Ho sensazioni positive. È chiaro che la stagione scorsa non è andata bene, la squadra ha finito all'ottavo posto. Ma bisogna imparare da queste esperienze. Se il Milan riesce a giocare come ha giocato l'anno scorso contro di noi al Bernabeu, non so che problema ci sia stato per non giocare sempre così, allora il livello è molto alto: bisogna lavorare per far sì che il livello sia quello".

Rakitic ha detto ai tifosi del Milan che non sanno quanto sono fortunati ad averti...

"Io e Ivan siamo grandi amici, abbiamo un ottimo rapporto. Mi ha scritto un bellissimo messaggio e ne sono molto contento. Sono io ad essere fortunato di far parte di questo club enorme e non lo do affatto per scontato. Cosa posso dare oltre alla mia passione? La mia umilità, la mia etica del lavoro, la mia semplicità. Il fatto di essere semplicemente Luka Modric. Non mi vedo come qualcuno di speciale, sono un ragazzo normale a cui piace giocare a pallone e ho la fortuna di poter giocare al Milan. Sono grato per questa opportunità, sono molto carico, e spero possa andare secondo le mie aspettative".

Senti la responsabilità di essere leader e guida nello spogliatoio?

"È una bella sensazione avere l'opportunità di aiutare la squadra, ma lo ripeto: i singoli da soli non possono fare nulla. Non si fa la differenza da soli, bisogna creare una squadra all'interno della quale i singoli possono rendere al massimo. Sono qui per dare il massimo come ho fatto durante la mia carriera".

17.34 - Termina qui la conferenza di Luka Modric.