Milan 4° in classifica ma decimo per gol realizzati: le possibili cause di una produzione poco incisiva

Il punto ottenuto all'Olimpico ha permesso al Milan di mantenere la quarta posizione in classifica, seppur tallonato strettamente dalle due romane e dall'Atalanta (tutte a -1). Nonostante le difficoltà, gli infortuni, i mal di pancia e gli addii (Higuain), il club rossonero è in linea con le ambizioni di inizio stagione, difendendo la quarta piazza nonostante il duplice confronto con Napoli e Roma. Se invece analizzassimo soltanto i gol segnati, statisticamente parlando, il Milan sarebbe decimo in classifica, segno evidente di una scarsa incisività della produzione offensiva.
VENTISETTE RETI E DUE AUTOGOL - Prendendo in esame il bottino in campionato, le 29 reti rossonere sono state segnate dai seguenti calciatori: Higuain (6), Suso (5), Bonaventura, Cutrone Kessie (3), Castillejo, Romagnoli (2), Borini, Calabria, Piatek (1), più due autoreti. E' chiaro che gli attaccanti non abbiano segnato con grande regolarità, ma anche il contributo dei centrocampisti è stato molto basso per una squadra di vertice. I gol provenienti dal centrocampo sono soltanto 6, tre dei quali firmati da Bonaventura, out da ottobre fino al termine della stagione. L'infortunio del marchigiano ha sicuramente privato il Diavolo di alcune marcature, ma è ovvio che non può essere esclusivamente l'unica motivazione per uno score complessivo piuttosto mediocre.
COSA NON VA? - Gonzalo Higuain, da centravanti titolare, avrebbe potuto (e dovuto) segnare più gol, così come Calhanoglu, con zero reti all'attivo, è una delle cause di questa anemia, eppure, spostandoci dal tema dei singoli, proviamo a riflettere dal punto di vista tattico. Il Milan ha dimostrato di saper recuperare molti palloni, soprattutto con Bakayoko e Kessie, ma sembra mancare quel quid per trasformare in oro un maggior numero di ripartenze. Spesso i rossoneri sbagliano l'ultimo passaggio o addirittura la scelta dell'uomo da servire: questo, inevitabilmente, toglie molte più occasioni per andare a rete e di conseguenza riduce il numero di realizzazioni. Un altro problema è legato agli esterni, sia di difesa che d'attacco: i primi sono certamente molto attenti in fase difensiva ma non sempre partecipano a quella offensiva; i secondi hanno evidenti difficoltà a saltare l'uomo e penetrare in area di rigore, apparendo più come dei centrocampisti aggiunti che come ali. Gattuso, che ha già risolto una lunga serie di situazioni difficili, dovrà provare a migliorare questi aspetti ed aumentare l'incisività offensiva dei suoi, magari aiutato dal rientro di Biglia e dall'evoluzione di Paquetà, decisivo sia con il Napoli che con la Roma.

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