Milan, ora o mai più. La Champions è ancora nelle tue mani, ma serve il carattere d'inizio stagione

Milan, ora o mai più. La Champions è ancora nelle tue mani, ma serve il carattere d'inizio stagioneMilanNews.it
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giovedì 29 aprile 2021, 18:00Primo Piano
di Redazione MN.

A cinque giornate dalla fine del campionato il Milan è dove sarebbe dovuto essere: terzo posto (quinto per la classifica avulsa) a 66 punti in coabitazione con Napoli (scontro diretto in vantaggio) e Juventus (scontro diretto da giocare il 9 maggio) e in pienissima lotta per la qualificazione alla prossima Champions League. Mettiamola così e cerchiamo di guardare al prossimo mese scarso di partite con più ottimismo, senza farci pervadere in toto da una comunque oggettiva delusione per gli ultimi risultati dei rossoneri: c'è ancora tempo e modo per recuperare.

CAMBIO DI PASSO - Il 2021, di fatto, non è stato esaltante e i numeri - che tutti, purtroppo, conosciamo - parlano chiaro da questo punto di vista, con un'inversione di tendenza in negativo rispetto al girone d'andata che non può certo far felici staff e tifosi. La squadra di Pioli, però, ha certezze tecniche e tattiche consolidate da mesi giocati ad altissimo livello; il calcio dei rossoneri, anche nelle partite in cui non si sono portati i tre punti a casa, è stato sempre abbastanza propositivo e lo dimostrano, per esempio, le tante occasioni da goal non sfruttate nella brutta sconfitta contro la Lazio.

QUESTIONE DI CARATTERE - Oltre ad infortuni e prevedibile fatica fisica, quel che sembra mancare in quest’ultimo periodo è, dunque, la voglia di battere la paura di vincere. Fin quando non si è avvertita la pressione del risultato, Kessie e compagni hanno mostrato qualità importanti, le quali, certamente, non possono essersi perse negli ultimi due mesi di saliscendi.

Ora la pressione c’è ed è un macigno che pende sulla testa dei rossoneri, ma per rispondervi non bisogna rannicchiarsi in un angolo a piangersi addosso… Anzi: testa alta e petto in fuori per questo finale di stagione, di carattere, di personalità. Serve, in pratica, un atteggiamento alla Ibrahimovic. Sabato tornerà anche lui e non è certo un dettaglio: c’è bisogno di tutta la leadership dello svedese, unita al massimo sforzo degli altri, affinché il Milan di Pioli torni ad essere quello che abbiamo conosciuto in 8 mesi di grandi - e non casuali - risultati.