Pilastro Calhanoglu, uomo chiave in almeno tre moduli: è il centro di gravità permanente del Milan

Da una parte la UEFA e il Fair Play Finanziario, dall’altra Elliott, Yonghong Li e i suoi progetti per il futuro del club. I dubbi e le incertezze sono ormai una costante per questo strano Milan cinese. Ma se in via Aldo Rossi l’instabilità la fa da padrone, a Milanello i pilastri non mancano di certo. Tra i tanti meriti di Rino Gattuso, ad esempio, c’è anche quello di aver rivitalizzato Hakan Calhanoglu.

PIU’ SOLUZIONI - Il dieci rossonero, come evidenzia Tuttosport, è diventato uno dei due centri di gravità del Milan per ciò che riguarda la fase offensiva. Con l’avvento di Gattuso e la crescita del giovane turco, infatti, la squadra ha smesso di affidarsi solo ed esclusivamente al talento di Suso. Ora in campo ci sono più soluzioni, anche sul binario di sinistra. Calhanoglu si è preso il Milan e il Milan si è innamorato di lui. Rispetto al collega spagnolo, Hakan può offrire diverse varianti tecnico-tattiche spalmate su più ruoli.

DUTTILITA’ - Nel 4-3-3, ad esempio, “Calha” può agire nel tridente offensivo, ma potrebbe giocare anche da mezzala, soprattutto se dovesse arrivare un esterno di ruolo come Depay. Nel 4-3-1-2, invece, l’ex Leverkusen ricoprirebbe il suo ruolo naturale, quello di trequartista dietro le punte. Nel 4-2-3-1, infine, può collocarsi tra le linee o giocare da regista avanzato. Insomma, Calhanoglu ha tutte le qualità per diventare il centro di gravità permanente del Milan 2.0 di Gattuso.