Quattordici punti in sette partite: il Milan di Inzaghi eguaglia un primato tricolore
La trasferta di Verona rappresentava una delle fondamentali svolte della stagione rossonera, una tappa importante per capire maggiormente le possibilità (e di conseguenza le ambizioni) del Milan di Inzaghi. Vincere al Bentegodi non è mai facile, nemmeno per squadre che lottano per lo scudetto, figuriamoci farlo con la naturalezza che ha messo in mostra la compagine rossonera. Un successo che ha portato il Milan a 14 punti in classifica, a -1 dal terzo posto e a -4/-5 lunghezze dalle due extraterrestri Roma e Juventus. Analizzando le partenze degli ultimi anni, prendendo come riferimento il post calciopoli, ci accorgiamo che Inzaghi ha già ottenuto un particolare primato.
COME IL MILAN DELL'ULTIMO SCUDETTO - Facendo riferimento alle prime sette giornate degli ultimi otto campionati, partendo dalla stagione 2006/07, osserviamo come i quattordici punti ottenuti da Inzaghi abbiano eguagliato il Milan 2010/11, una squadra che avrebbe poi vinto lo scudetto. Di seguito elenchiamo tutte le partenze rossonere, dato importante per valutare il grande impatto del tecnico piacentino sulla panchina rossonera.
Dopo sette giornate:
2013-14 (Allegri): 8 punti
2012-13 (Allegri): 7 punti
2011-12 (Allegri): 11 punti (si prende di riferimento il lasso tra la 2^ e la 8^ giornata per via del rinvio della 1^)
2010-11 (Allegri): 14 punti
2009-10 (Leonardo): 9 punti
2008-09 (Ancelotti): 13 punti
2007/08 (Ancelotti): 10 punti
2006/07 (Ancelotti): 12 punti (4 effettivi per via della penalizzazione di 8 punti).
L'IMPATTO DI INZAGHI - I numeri precedenti sono semplici statistiche e non vogliono confrontare né le squadre né le diverse stagioni. Si può dedurre però che, anche con squadre ben più attrezzate di quella attuale, il Milan ha spesso peccato ad inizio campionato, cercando poi di rifarsi (più o meno bene) nelle settimane successive. Il fatto che Inzaghi abbia ottenuto un bilancio identico al primo Allegri (che però poteva contare su un Milan fortissimo), fa capire come il tecnico piacentino abbia saputo giocare molto sulla coesione del gruppo e sulla psicologia, facendo finora rendere al massimo molti dei suoi giocatori.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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