Red Black Redemption

Lo sceriffo triste ha lasciato la città. Svogliato e dalle polveri bagnate, ha deciso di abbandonare l'avamposto. In poche ore la pampa di Milanello è stata presa in silenzio, come i sicari sanno fare, da un pistolero che non ha nessuna intenzione di riporre il ferro nella fondina. Sguardo deciso, smorfia da duro e quella poca voglia di perdersi in chiacchiere che lo rendono, immediatamente, un personaggio tratteggiato dalla penna di Owen Wister. Il padre della mitologia western. Krzysztof Piątek ha sparato, diciannove volte, colpendo con almeno un proiettile tredici avversari diversi. Ma forse il bottino più grosso l'ha fatto bucando lo scetticismo della dirigenza rossonera che, con trentacinque milioni, è andata all-in su di lui nella partita a poker per la Champions.
Sull'onda del planetario successo che sta riscontrando il fortunato prequel Red Dead Redemption II, il gioco di parole è presto fatto per la nuova arma del Diavolo: è subito Red Black Redemption. Due grilletti fulminei ed incredibilmente precisi, ma i punti di contatto con Arthur Morgan (protagonista del videogioco) finiscono qui. Ecco perché per scavare nell'anima del pistolero serve rileggere e rivivere le prime dichiarazioni in conferenza, a suo agio nel saloon di Carnago. Un manifesto ideologico di ciò che è stato e di quel che sarà Piątek nel Milan: "Sono nato pronto", o come letteralmente annunciato dal ragazzo "born ready". Un concetto che poco si confà all'opinione del lavoro calcistico italiano, con i diktat del 'va aspettato' o 'è ancora giovane' applicato a ragazzi che hanno superato i vent'anni da un pezzo...
Quella del born ready è una cultura che oltreoceano va forte, fortissimo. Spesso anche in termini incontrollabili come il talento di Lance Stephenson, guardia dei Los Angeles Lakers: tanto abbacinante sul terreno di gioco come indecifrabile in comportamento e modi di fare. Forse la lettura più corretta che avvicina Krzysztof al 'born ready' è quella dell'artitsta Zayde Wolf nell'omonimo pezzo che, incredibilmente a caso, parla di temi vicinissimi al Milan come l'Inferno e l'esordio tanto atteso sabato: "Io non credo in nessun Diavolo, perché sono stato io a far sorgere questo inferno. Sono stato l'ultimo a restare in piedi, quando tutti i giganti cadevano (che possiamo leggere come il flop di Higuaín). Non avrò i brividi, non tremerò [...] perché sono nato pronto". Conta i passi e prendi la mira pistolero, non c'è tempo da perdere: sabato sera è già tempo di Red Black Redemption.

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