Resisterà?

Resisterà?MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
domenica 5 febbraio 2012, 12:00Primo Piano
di Francesco Somma

L’insostenibile leggerezza dell’essere…l’allenatore del Milan, aggiungiamo noi, facendo notare anche che, ironia della sorte, l’autore del libro in questione si chiama Milan Kundera. Massimiliano Allegri era di sicuro fino allo scorso giugno, ed è forse ancora oggi, l’allenatore più invidiato d’Italia, chiamato a guidare quella che senza dubbio era la squadra più forte del campionato (e forse lo è ancora oggi). Dando un’occhiata alla rosa del Milan, qualunque allenatore, qualunque uomo di calcio, a ben vedere anche qualunque appassionato dotato di un minimo di raziocinio, penserebbe fin da subito: “Con una squadra così deve soltanto vincere. Ci pensa Ibrahimovic, quando non c’è lui ci pensano Pato e Robinho. In difesa ci sono Thiago e Nesta”. Cose di questo tipo, insomma, di quelle che sentiamo da settimane. Cose false, di quelle che non stanno né in cielo e né in terra. Non si può vivere di solo Ibrahimovic, non ci si può sempre affidare all’invenzione del fuoriclasse, per dimostrarsi superiore bisogna contare su un gruppo, su un’anima di squadra, su sistemi di gioco collaudati ed efficaci. Di quelli che il Milan ha palesato senza mezze misure durante lo scorso campionato, a intermittenza quest’anno. La Juve ha dimostrato nello scontro diretto e nell’arco di tutto il girone di andata, di essere superiore. Ha un punto in più e una partita in meno, il vento in poppa che spinge tutta la barca in una sola direzione (e questo è un vantaggio non da poco).

Non ha le coppe e in compenso quintali di adrenalina che puntualmente riversa senza parsimonia sul campo, che giochi in casa o in trasferta. Il Milan ha un organico più forte ma è su una barca senza vento. Dopo un autunno eccezionale e un buon principio di inverno, la Banda Allegri ha perso fiato e campo sulla Juve. Ha perso il Derby senza equivoci, ha perso a Roma recriminando, ha perso metà dell’affidabilissima coppia centrale e ha fuori 2 cardini del centrocampo. Ha Ibrahimovic, certo, e il Napoli davanti alla porta. E’ il caso di aprire e far passare aria, ce n’è bisogno. Tre punti fanno vento, il vento annulla gli spifferi e porta lontano. Se un tempo Allegri era l’allenatore più invidiato d’Italia, oggi è sicuramente uno dei più discussi del campionato, che di per sé è una cosa che non ha molto senso. Ha vinto Scudetto e Supercoppa, è agli ottavi di Champions e in piena corsa per il campionato. Ma è l’allenatore del Milan, e sta sperimentando l’insostenibile leggerezza dell’essere…l’allenatore del Milan. Resisterà?