Taarabt e un riscatto comunque conveniente: riflessione obbligata a prescindere dall'allenatore

Una delle note più liete di questo 2014 rossonero è senz'altro Adel Taarabt, arrivato a sorpresa in rossonero e rivelatosi un vero e proprio affare. Un affare da rendere concreto con il già concordato diritto di riscatto, fissato a 7 milioni di euro da depositare nelle casse del QPR. E' probabile che in casa londinese non si aspettassero un tale exploit del talento marocchino, considerando che i 7 milioni cozzano con le cifre (spesso consistenti) che girano nel mercato britannico. Da semplice comprimario al Fulham, Taarabt si è trasformato in protagonista al Milan, segnando quattro reti e collezionando voti altissimi in pagella. Eppure, vista la burrasca in termini di panchina e le difficoltà economiche, il club rossonero non sembra sicurissimo del riscatto del nativo di Fes.
SCONTI - Il Milan non naviga nell'oro e vorrebbe un piccolo sconto dal QPR: sconto che va in controtendenza col percorso effettuato dal calciatore. Più di una contendente si è "accorta" di Taarabt e, qualora i rossoneri non mettessero sul piatto 7 milioni, diversi club europei sarebbero pronti a presentare cifre simili (se non superiori) per accaparrarselo. Un aspetto che dovrebbe far riflettere, a prescindere da chi sarà il prossimo allenatore rossonero e dalle effettive disponibilità economiche.
UN RISCATTO COMUNQUE CONVENIENTE - Tenendo conto delle precedenti considerazioni, al Milan si dovrebbero interrogare sulla convenienza di questo riscatto. I rossoneri spenderebbero sì 7 milioni, ma si troverebbero in casa un giocatore giovane (classe '89) che sembra aver già superato il suo attuale valore di mercato. Sia che il giocatore resti e venga confermato, sia che venga rivenduto a cifre superiori, il Milan riuscirebbe comunque a guadagnarci. Taarabt ha già ampiamente dimostrato di saperci stare, ma se il prossimo (eventuale) allenatore dovesse decidere diversamente, perché non sfruttare una facile plusvalenza?

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