Un clima assurdo sfociato nel (non ravvisato) odio razziale: il Milan deve isolarsi ancora una volta

Un clima assurdo sfociato nel (non ravvisato) odio razziale: il Milan deve isolarsi ancora una voltaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 18 aprile 2019, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Che Bakayoko e Kessie abbiano sbagliato ad esibire la maglia di Acerbi, nel post partita di Milan-Lazio, è fuor di dubbio: un gesto più ingenuo che offensivo, arrivato dopo la scambio di maglia tra il difensore biancoceleste e il centrocampista francese, a seguito della settimana di polemiche tra interviste e tweet. Il Milan ha strigliato i due giocatori perché tali scenette non fanno parte dello stile rossonero, poco importa che teatrini altrui ben peggiori vengano non solo compresi ma anche giustificati: il Milan è il Milan e non deve prendere per buoni i cattivi esempi. Eppure il calderone susseguente alla sfida di sabato è stato (ed è) decisamente sproporzionato, con tutto ciò che ne consegue.

LA GOGNA - Come se non bastassero i vari interventi indignati dei vertici del calcio italiano, per i due rossoneri è stata aperta un'indagine, già chiusa, che probabilmente si risolverà con una multa. La gogna verso il duo francese-ivoriano è stata francamente eccessiva, dando risalto eccessivo ad una vicenda che è stata ritenuta dallo stesso Tare un mero "sfottò". In questo clima di polemica politica ed opinionistica, tuttavia, ha avuto luogo l'evento peggiore, neanche ravvisato dagli ispettori federali: i cori razzisti contro Bakayoko durante Lazio-Udinese da parte della Curva Nord. Un episodio passato in sordina mentre si proseguiva la ramanzina verso Kessie ed il numero 14.

ISOLARSI - Cosa ci si può aspettare in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia? La speranza è che questo clima malsano non porti ad ulteriori strascichi, ma che al contrario il tutto si possa risolvere dentro e fuori dal campo. Il Milan, e i due rossoneri, non devono lasciarsi condizionare da questo tam tam mediatico, calandosi anima e corpo nei prossimi impegni: prima il Parma al Tardini, sfida complicatissima e fondamentale, e poi la gara da dentro e fuori contro i biancocelesti, a caccia di una finale che potrebbe regalare un trofeo alla formazione di Gattuso. Che non sia una cavalleria rusticana ma una partita di calcio, non allineata dunque a quanto sta accadendo in questi giorni.