Un ottobre maestoso, la normalizzazione e l'addio: la scelta di Locatelli e la conseguente cessione

Un ottobre maestoso, la normalizzazione e l'addio: la scelta di Locatelli e la conseguente cessioneMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 11 agosto 2018, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Da quell'ottobre sembra passato un secolo, ma in realtà gli anni sono soltanto due. L'impatto di Manuel Locatelli in prima squadra fu roboante, ai limiti del clamoroso: prima il dualismo con Montolivo, poi la rete col Sassuolo, infine il match-ball contro la Juventus, a San Siro, per una vittoria che è rimasta nella storia. Il nativo di Lecco all'epoca aveva appena diciotto anni e, per almeno quattro mesi, fu titolare indiscusso di quella squadra. Forse le aspettative erano cresciute in maniera eccessiva, fatto sta che il classe '98 attraversò un periodo di "normalizzazione", assolutamente comprensibile per un ragazzo così giovane. Il Milan "cinese" decise di trattenerlo in rosa nonostante l'acquisto di Biglia e Kessie, una scelta che non ha pagato particolarmente, visto l'utilizzo saltuario del numero 73.

L'ADDIO - Massimiliano Mirabelli, nelle sue ultime settimane da ds rossonero, aveva di fatto ceduto Locatelli al Sassuolo: una partenza bloccata dal Milan targato Elliott che, come "mission", ha scelto di puntare (anche) sui prodotti del proprio settore giovanile. Leonardo ha più volte ribadito di voler trattenere Manuel, ma evidentemente, dopo l'avanzamento nella trattativa per Bakayoko, il ragazzo ha (ri)mostrato il desiderio di lasciare il Diavolo per trovare maggior spazio altrove. Una scelta comprensibile quella di Locatelli, come comprensibile quella del Milan, che ha ceduto un giovane per una cifra che potrebbe crescere fino a 14 milioni di euro. In tanti storceranno giustamente il naso, ma di fronte ad una richiesta precisa di un ragazzo sarebbe stato complicato muoversi diversamente. Trattenere il ventenne lombardo "con la forza" sarebbe stato controproducente, visto e considerato che non sarebbe partito titolare e avrebbe vissuto una stagione molto simile a quella dell'anno scorso.

SCELTE - In questo momento il timore diffuso è di aver commesso un "Cristante bis", il quale fu ceduto al Benfica nel 2014 per 6 milioni di euro. Quei milioni, tuttavia, vennero spesi per Bonaventura, che a distanza di quattro anni è ancora un titolare del Milan. La cessione di Locatelli produrrà un compenso decisamente più corposo, utile, ci si augura, per dare una sterzata decisiva al mercato e coprire le ultime falle della squadra. Un diritto di "recompra" avrebbe messo al sicuro il Milan, ma evidentemente il Sassuolo ha rifiutato questa opzione, un po' come accaduto con Caldara. Il tempo ci dirà chi ha avuto ragione, ma la priorità resta il cammino del Diavolo. Locatelli ha fatto una scelta importante per dare una svolta alla sua carriera, il Milan ora cercherà di rafforzarsi per accrescere la possibilità di centrare la Champions League. L'augurio è che tutte le parti in causa possano trarre vantaggio da questa operazione, seppur con l'amarezza di quello che poteva essere e non è stato.