Un talento ancora da stabilizzare. Vantaggi e svantaggi della duttilità di Leao

Un talento ancora da stabilizzare. Vantaggi e svantaggi della duttilità di LeaoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 28 marzo 2021, 18:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

Rafael Leao incarna pienamente la politica “green” che ha deciso d’instaurare il gruppo Elliot da quando ha preso possesso delle redini del Milan: un attaccante giovane e promettente, capace di fare le fortune del club a cui appartiene sia in termini di prestazioni in campo, sia relativamente ad una possibile rivendita a cifre superiori rispetto al suo acquisto nel medio-lungo termine. Non tutto però, sta andando come previsto…

PAROLA AI NUMERI - Rafael Leao è l’attaccante più impiegato da Stefano Pioli nel corso di questa stagione, per un totale di 1.525’ in Serie A; è stato il meno colpito dagli acciacchi fisici tra i giocatori offensivi del Milan, e la sua duttilità in campo, gli ha permesso di collezionare 22 presenze totali in campionato condite da 5 reti e 5 assist totali. Poco, troppo poco per un attaccante su cui si è investito 29,5 milioni di euro con la speranza di potergli affidare le chiavi dell’attacco del Milan dell’immediato futuro. Il giovane portoghese ha dalla sua parte una fisicità importante, un’accelerazione e una tecnica di base invidiabile e in più, è probabilmente l’unico giocatore nella rosa di Pioli ad avere una dote fondamentale per fare saltare il banco nelle partite a scacchi tipiche del nostro campionato, fortemente connotato dalla tattica: il dribbling. Leao salta l’uomo, e sa farlo molto bene, lo ha dimostrato. Quando riesce a sfruttare a suo vantaggio l’andatura particolare che lo contraddistingue, quasi caracollante, ciondolante, ha molte possibilità di saltare secco il proprio avversario e creare la superiorità numerica in quella parte del campo. Il problema, è che troppo spesso non accade. Quegli stessi movimenti che potrebbero contribuire a renderlo imprevedibile nell’uno contro uno, a volte diventano fastidiosi, stucchevoli. S’incaponisce troppo spesso in giocate che effettivamente non sono disponibili in quel frangente di partita; non è sempre voglioso e affamato nel pressing sul portatore di palla e sulle rincorse necessarie per il recupero palla; non riesce ad essere costante all’interno dei 90’, e alterna momenti in cui accende la luce e mostra tutto il suo talento (che potenzialmente, è molto più di ciò che abbiamo visto) a momenti in cui appare svuotato di motivazioni, lento, prevedibile, svogliato e poco predisposto al sacrificio in fase difensiva, in un’unica parola: fastidioso.

LA DUTTILITÀ: VANTAGGI E SVANTAGGI. Non è notizia del giorno che agli allenatori piacciono i giocatori disponibili a giocare in più parti del campo, e probabilmente sono la gioia anche dei direttori sportivi che possono tenere al caldo il portafoglio grazie alla predisposizione verso l’adattamento e la naturale duttilità di quei calciatori che riescono a mantenere alto il livello delle proprie prestazioni, alternando le posizioni in campo in cui vengono schierati. Andando a memoria, nell’ultimo Milan di Allegri si ricorda l’olandese Emanuelson, schierato praticamente in qualsiasi posizione della parte sinistra del campo, ma anche concentrandoci sull’attualità abbiamo l’esempio di Davide Calabria, schierato più volte come mezzala a causa degli innumerevoli infortuni ai quali ha dovuto sopperire Pioli in quella parte del campo. Il rischio in questi casi però, è che a furia di ruotare i calciatori in ruoli differenti (con altrettanti compiti differenti) si perdano in una confusione generale di indicazioni tattiche che li rende essenzialmente dei calciatori, incompleti, in più parti del campo. È questo il rischio che corre Leao: nello specifico ha giocato 9 partite da Ala sinistra, condite da 2 gol (doppietta con lo Spezia) e 3 assist; in questa posizione il portoghese fece una gran partita al derby d’andata, dove appunto saltò facilmente l’uomo di fronte a sé e servì con precisione Ibrahimovic per il gol. Da punta centrale, si contano altre 9 partite, questa volta con 3 gol e un solo assist a referto; all’interno di questa serie, rientrano l’eurogol col Benevento (trovato, tra l’altro, in posizione nettamente defilata sulla sinistra) e il gol-flash da record contro il Sassuolo, oltre alla rete messa a segno contro il Torino. Come se non bastasse, Leao ha anche giocato un match da trequartista contro il Bologna, tra l’altro fornendo anche una prestazione molto importante a suon di sponde e quantità di palloni trattati con cura, 2 partite da seconda punta e una anche d’ala destra contro il Parma per assenza di alternative.

UN TALENTO DA…STABILIZZARE. La sensazione è che uno dei pochissimi compiti non ancora portati a termine con successo da Mister Pioli, sia quello di riuscire a trarre il meglio da Leao, limandone i difetti ed evidenziandone la grande quantità di talento che è sotto gli occhi di tutti. Sarà fondamentale, per il futuro del calciatore e dell’attacco rossonero, che si specializzi in una parte del campo così da potersi togliere soddisfazioni personali importanti e non far rimpiangere l’investimento portato a termine per lui. Sotto la guida sapiente del Mister e l’occhio severo di Ibra, Leao ha il tempo della sua parte per dimostrare di poter diventare una pedina insostituibile nella scacchiera di Pioli.

 di Fabio Montesanti