Elliott-Chelsea un aiuto per il Milan. Per Dybala copiato lo schema Maldini. Riforma FFP: un favore agli inglesi

Elliott-Chelsea un aiuto per il Milan. Per Dybala copiato lo schema Maldini. Riforma FFP: un favore agli inglesiMilanNews.it
giovedì 24 marzo 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Chiarimento del giorno: Elliott nell’operazione Chelsea, qualora andasse in porto, avrebbe solo e soltanto il ruolo di finanziatore. Non altri. I motivi sono presto spiegati: l’Uefa non consente a uno stesso azionista il controllo di due club, regola adottata da Gravina e che ha costretto Lotito a privarsi della Salernitana. Perciò alle viste non c’è alcun ritiro di Elliott da ac Milan. Non solo. Come è accaduto con il Lille, il ruolo di ex finanziatore, ha consentito di avere rapporti privilegiati con quel club francese dal quale è poi arrivato Maignan, a quotazioni popolari, non lo dimentichiamo. Con il Chelsea, solo e soltanto a proprietà cambiata, si potrebbe aprire qualche fruttuoso rapporto di calcio-mercato. Può diventare un’opportunità, alla fine.

ROMPIGHIACCIO- Non è la prima volta, non sarà nemmeno l’ultima. Nel calcio, come in molte altre attività, chi ha il coraggio- e soprattutto la visione- di imboccare strade nuove, prima o poi, sarà imitato da altri concorrenti. È capitato al Milan e ai suoi dirigenti con la questione dei rinnovi mancati di Donnarumma e Calhanoglu. Furono mandati sotto processo perché nell’immaginario collettivo prevalsero i vecchi schemi di un calcio italiano che non esiste più. Per effetto di tale esperienza che ha contribuito ad abbassare il monte stipendi (i rossoneri sono a quota poco sotto i 100 milioni) e a non precipitare nel rendimento della squadra, alcune società della serie A hanno cominciato ad adottare lo stesso criterio. Ha cominciato il Napoli con Insigne, ha proseguito la Juve con Dybala. Ed è questo uno dei motivi per i quali, a Milanello, per Kessiè che si è promesso al Barcellona, non ci sono reazioni risentitenè processi alla società che ha fissato un tetto di stipendio e non è andato oltre. Continuo a pensare che, specie nel calcio italiano, ci sia bisogno di rispettare tre parametri per proporre un rinnovo a un calciatore in rosa: età, rendimento, richiesta economica. Nel caso di Frank l’età (su cui resistono le ironie destinate all’anagrafe dei paesi africani) c’è, il rendimento è stato discontinuo (1 anno alla grandissima) e la richiesta (fino a 8 milioni) fuori mercato tanto che il suo agente si è accontentato di 7 milioni più bonus in cambio di una ricca commissione. Questo è il punto: se decidono i calciatori si va in una direzione, se decidono gli agenti cambiano le prospettive. Ultima annotazione: se poi il calciatore X non riceve nessuna offerta competitiva, allora la riconferma è quasi obbligatoria.

FFP E SUPERLEGA- Dagli Usa sono arrivate le anticipazioni sulla riforma partorita in Uefa in materia di FFP. In pratica le decisioni più importanti finiranno per agevolare la condizione dei club inglesi e per penalizzare quella dei club più indebitati, a cominciare da Real Madrid e Barcellona, per passare sul fronte italiano a Juve e Inter. Il requisito più importante sarà il seguente: possibilitàdi spesa fino al 70% dei ricavi. Da questa “tagliola” attualmente -come ha spiegato bene Alessandro Giudice, un manager che si occupa spesso di studiare i bilanci del calcio per il Corriere dello Sport- si salverebbero solo Milan e Atalanta.
 

Questo significa che il progetto della SuperLegaè sempre più attuale e che solo il pronunciamento della UE lo farà ripartire in maniera concreta. E a quel punto persino la pistola puntata da Gravina si dimostrerà scarica, come è già avvenuto nel basket con l’euro-lega.