Giuanin...Santo Dio... Il parafulmine Rafa, il vecchio Ibra e il giovane Camarda...
Che schers l'è ches chi Giuanin? Giovanni Dio mio, non sai quanto mi fa male sapere che sei andato via dopo che ne abbiamo presi cinque...Non si tratta di mescolare il sacro col profano, si tratta di sapere quanto ci tenevi, gioia cara, al tuo Milan. Certo che è tuo. E' sempre stato tuo e sarà sempre tuo. Ma che schers l'è Giuanin? Eri sempre tu che controllavi la squadra europea e mondiale, che hai raccolto le ultime parole di Roberto Rosato malato alle corde vocali, che hai cercato di far di tutto per aiutare l'Anquilletti, tu che tenevi in ordine le fila della squadra europea e mondiale. E adess ste fe, te ve via insci? Sono stato io a dirti che Villiam Vecchi era mancato, perchè sapevo che bisognava prepararti, bisognava dirtelo piano, ma hai pianto lo stesso. E adesso piangiamo tutti noi, lacrime vere, non di circostanza. Come quelle che ti faceva fare, a furia di sorridere però, il Claudio, il tuo Claudio, Salutalo mi raccomando, u capì l'hai già fatto. Grande grandissimo Giuanin, amico del papà del Silvio, inimitabile quando dicevi qualcosa del Gianni, ma poi quando lo sentivi o lo vedevi ti mettevi ancora sull'attenti...capitano...E ogni anno, ogni estate, te me disevet a Milan Channel, ma alura l'anno prossimo andem avanti? Giuanin, ma che dumanda l'è...Certo che si va avanti. Adesso invece ci fermiamo un attimo, caro Giuanin, certo che ci fermiano. Prima il Lodetti e la memoria del Lodetti, poi tutto il resto.
Roma, San Siro, Newcastle, quasi 300 minuti di calcio e il Milan ha fatto tre gol. Gli ultimi due segnati e battezzati tutti e due suoi, l'unico a buttarla dentro lui, Rafael Leao. Di cosa stiamo parlando? Proprio perchè non stiamo parlando di nulla di particolare, occhio cari tifosi rossoneri sui social. Guardia alta e garra infinita, perchè quando sono da noi vengono narrati e raccontati come fragili e incompiuti, poi vanno via e nel giro di un mattino diventato fenomeni. Lo dico per esperienza non per vittimismo, perchè l'ho visto con i miei occhi uno che per quattro anni era emotivo e incompiuto, mentre il mattino dopo essere andato di là era già De Bruyne...occhio...
Rafa parafulmine quindi, come ha acutamente osservato Stefano Pioli in conferenza, prima di Milan-Verona. Come ha cercato di fare anche Zlatan, anche se ovviamente è stato strumentalizzato. Ibra e Pioli hanno pensato che fosse una buona idea vedersi prima del Newcastle, visto che non era stato possibile vedersi come da programma prima del derby. Una visita molto da Ibra. Ricordo che quando giocava, appena c'era un momento di difficoltà, lui usciva da Milanello con uno dei suoi bolidi a tutta velocità. E un attimo prima si assicurava che sarebbe stato ripreso dalle telecamere. Perchè? Perchè è così, perchp Zlatan vive per dare segnali di riscatto, di carica e di riscossa nei momenti delicati. E quello prima del Newcastle lo era. Non è parte dell'organigramma, ma fa parte della famiglia. E allora sgasa anche da non tesserato, carichi, positivi, come ha detto al suo arrivo. E' così semplice che chi non lo ha capito lo ha fatto solo per un motivo, altrettanto semplice: non voleva capirlo.
Francesco Camarda è nato a marzo del 2008, ha quindici anni e mezzo. E a quindici anni e mezzo, non si discute, è il più forte di tutti. Senza dubbio. Bene. Ma rifaremo il tagliando fra un anno, quando dovrà continuare ad essere il più forte fra tutti quelli che hanno sedici anni e mezzo. E poi un anno dopo ancora, fra i 17 anni e mezzo. Nel calcio dei giovani, dei giovanissimi, degli iper giovani, è così. Non si sa mai se il vantaggio di classe, di colpi e di gol che hai su tutti gli altri a 15 anni, ce loavrai ancora a 20 e a 21. E non si sa mai se magari a 19 anni non sei ancora sbocciato come Pierre Aubameyang e invece sbocci qualche anno dopo. Il calcio è un mistero, i giovani del calcio ancora di più, all'ennesima potenza. Quindi, calma, gesso e piedi per terra, pensando al Verona.
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