Ibra a Sanremo e le tentazioni degli sponsor. Mercato: il primo rinforzo sarà un centrocampista. Caso Musacchio: arrivò al Milan con la caviglia lussata

Ibra a Sanremo e le tentazioni degli sponsor. Mercato: il primo rinforzo sarà un centrocampista. Caso Musacchio: arrivò al Milan con la caviglia lussataMilanNews.it
giovedì 31 dicembre 2020, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Precedenza all’affare Ibra, qui inteso come la partecipazione al festival di Sanremo. Prima riflessione: il club inteso come suo insieme non era al corrente dei colloqui con Amadeus tanto che sulle prime c’è stata qualche sorpresa a livello di comunicazione. Poi è stata pubblicata una nota che chiarisce un punto fondamentale per il Milan: Ibra aveva le mani libere in materia. Conoscendo Zlatan non c’è da dubitare nemmeno per un istante sul suo senso altissimo di professionalità e di attaccamento alla causa milanista. Ne ha fatto una bandiera e un modello per i ragazzi di Milanello. C’è però un aspetto da segnalare, sotto voce, alla società e a chi gestisce Ibra. E cioè: con il primato, il brand spolverato e lucidato, le occasioni intese come richieste di sponsor e partecipazione a eventi, da qui in avanti, si moltiplicheranno. Perciò bisogna sorvegliare in modo che non diventino distrazioni e in particolare non provochino qualche malumore. Metti che Theo Hernandez venga invitato da qualche parte: come fai a dirgli lui sì e tu no? Dal 3 gennaio gli impegni di calcio saranno uno dopo l’altro, diventa impossibile anche per atleti così giovani e rodati dedicarsi anche alle pubbliche relazioni. Bisogna stare concentrati sul pezzo fino a maggio.

MERCATO E RINNOVI. La frase di Pioli su Calha, quella di Gazidis su Donnarumma e sul turco, invitano a prevedere uno sviluppo positivo anche se non di immediata soluzione. Perché a quei livelli, le trattative sono faticose e complicate. L’area tecnica del club tra l’altro è in questi giorni impegnata su due fronti: da una parte negoziare i rinnovi, dall’altra portare a termine le trattative per potenziare la rosa. Maldini, Massara e Pioli sono concordi su un punto: l’affare più urgente e indispensabile è il centrocampista. Mi verrebbe da aggiungere: come volevasi dimostrare. Nel senso che da settembre-ottobre mi sono permesso di segnalare questa esigenza poiché Krunic, fin dalle prime esibizioni, non pareva affatto adatto a svolgere quel ruolo nel sistema del 4-2-3-1. Precedenza al centrocampista, quindi. Giusto così. Seconda mossa il difensore centrale. Qui mi permetto di fare una riflessione diversa da quella dei giorni scorsi. Se l’infortunio di Gabbia -come viene assicurato da medici e staff tecnico- dovesse risolversi nel giro delle prossime settimane, allora l’urgenza è destinata a rientrare. Diciamo la verità: la scoperta di utilizzare Kalulu centrale (con le pecche inevitabili per un ventenne alle prime esibizioni nel calcio italiano) ha premiato l’occhio di Pioli e mostrato che la rosa dei difensori a disposizione è giusta. Duarte (unico vero errore del mercato di Maldini) e Musacchio sono in uscita sempre che si riesca a piazzarli: con lo stipendio che si ritrovano non sarà semplice. Perciò farsi prendere alla gola per un difensore (piace questo Simakan dello Strasburgo per il quali in estate non si accontentarono di 15 milioni!) non è assolutamente il caso. Anche perché se devi prenderne uno dev’essere di pari livello di Kjaer e Romagnoli.

BOBAN. Non c’era bisogno del dispositivo del tribunale di Milano per sapere che il licenziamento per giusta causa promosso da Elliott nei confronti di Boban (dopo la famosa intervista con la quale si oppose pubblicamente all’arrivo di Rangnick) non sarebbe stato accolto. Il pagamento dei 5 e passa milioni di euro non fanno nemmeno notizia, dunque. Piuttosto c’è da riflettere su quello che è accaduto nei mesi successivi. Gazidis, con una intelligente retromarcia ha abbandonato la pista tedesca (motivo del dissidio) e deciso esattamente ciò che Boban, oltre che Maldini, immaginava di fare. É vero che, come sostiene qualcuno, il divorzio da Boban ha responsabilizzato ancor di più Maldini e lo ha spinto ad assumersi tutte le responsabilità. Ma è altrettanto vero che uno come Boban, pur con tutti i limiti del suo carattere spigoloso, è uomo di calcio e interpreta tutti i migliori valori del mondo Milan. So che risulterebbe clamoroso, ma credo che un recupero di una tale personalità potrebbe aiutare il club a crescere e ad acquisire migliori risultati. Nel calcio, come in politica, i dissidi personali durano il tempo sufficiente per essere messi da parte.

CASO MUSACCHIO. A proposito di Musacchio c’è da fare chiarezza sulle recenti, e gravi, dichiarazioni del suo agente. Il quale, per difendere il buon nome del proprio assistito, ha accusato Pioli di trascurarlo dopo averlo convinto a effettuare infiltrazioni per averlo a disposizione. Una fonte molto informata mi ha fornito le informazioni necessarie sulla questione delicatissima. Eccole: “Pioli non ha mai chiesto a Musacchio nulla di tutto questo. Non è abitudine del Milan, ancor meno del suo attuale allenatore. Musacchio è arrivato dal Villareal, dove si era lussato la caviglia, con questo problema. Ha provato a convivere, poi a un certo punto si è lamentato per i dolori eccessivi e ha chiesto, in piena ripresa di campionato, di sottoporsi all’intervento chirurgico. Il Milan ha aderito senza frapporre ostacoli. Da cinque mesi è assente, dunque. Da qualche settimana è stato aggregato alla prima squadra. Se l’allenatore, che non ha pregiudizio alcuno come dimostrano tutte le sue scelte, gli ha preferito Kalulu durante l’emergenza è perché ha valutato la condizione fisica precaria e l’inevitabile ritardo nel ritmo partita”. Più chiaro di così!