Stefano Pioli: un alchimista che trasforma ogni giocatore in oro. Uno stratega che ci guiderà fino al 2024. Almeno!

Stefano Pioli: un alchimista che trasforma ogni giocatore in oro. Uno stratega che ci guiderà fino al 2024. Almeno!MilanNews.it
mercoledì 17 novembre 2021, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

E’ il suo primo ammiratore, è il suo primo tifoso. Appena ritornato a Milano, Ivan Gazidis vorrà annunciare personalmente il rinnovo del contratto che legherà Stefano Pioli al Milan, almeno fino al 2024. Sono passati 16 mesi da quel pomeriggio al Mapei Stadium. Io non ero negli spogliatoi dell’impianto di Reggio Emilia, ma voglio pensare che sia andata così. Come narra la leggenda. L’Amministratore Delegato rossonero entra negli spogliatoi, si complimenta con la squadra, per la bella vittoria, sempre al fianco di Paolo Maldini e di Ricky Massara. Poi, non se con un italiano ancora stentato o in inglese, annuncia: “Stefano Pioli è confermato sulla panchina del Milan per la prossima stagione!”. Decisione accolta con una ovazione dai suoi giocatori. Il Milan, arrivato secondo nella scorsa stagione e primo in questa, nasce in quel caldo pomeriggio di luglio. Con poche parole, Ivan Gazidis non solo comunica la decisione di continuare con Pioli sulla panchina milanista, ma anche con i due dirigenti sulla scrivania del quarto piano di Via Aldo Rossi e con Zlatan Ibrahimovic, sul campo. L’arrivo di Ralf Ragnick avrebbe certamente significato l’addio dei due plenipotenziari rossoneri e del giocatore più carismatico. La storia sarebbe cambiata. Totalmente. I meriti dell’allenatore parmigiano non sono legati solamente alla conduzione tecnica e tattica del gruppo. La squadra infatti possiede una straordinaria identità di gioco, legata a un pressing feroce a un movimento elegante e continuo dei reparti, a una compattezza degna della falange di Filippo II di Macedonia. Là gli Opliti armati di picca e spada. Nel Milan, Giroud e Ibrahimovic. Nel 300 A.C., la mobilissima cavalleria degli Etèri, per proteggere i fianchi dello schieramento.

In questo terzo millennio Theo Hernandez e Calabria, con davanti Rebic o Leao e, sulla destra, Saelemaekers. La filosofia e la strategia sono identiche. Pioli viene poi apprezzato anche per le sue qualità morali e di saggia gestione del gruppo. Come se nelle silenziose notti di Milanello gli apparisse tutte le notti la figura di Carlo Ancelotti, per rivelargli i suoi segreti per guidare una rosa di Campioni. Voglio però mettere in evidenza un altro straordinario merito di Stefano Pioli, quello forse più apprezzato soprattutto dai dirigenti. Grazie alla sua guida, i giocatori sono cresciuti e continuano a crescere sul piano della qualità e del valore, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Acquisti che sembravano scommesse difficili da vincere oggi sono splendide realtà, già protagonisti nelle nazionali del loro paese. Gli esempi sono facile da ricordare. Theo Hernandez, Tomori, Saelemaekers , Calabria, Tonali ,dopo un anno difficile, Brahim Diaz, Leao.  Voglio aggiungere a questa lista lusinghiera un altro nome , Pierre Kalulu, che, con un suo gol, ha regalato la vittoria della Francia U21 sulla Macedonia, martedì sera. Ero nel  2019, nel piccolo stadio di Beausoleil, sopra Montecarlo, dove giocano le formazioni giovanili del Monaco. In campo i padroni di casa contro il Lione, la squadra di Kalulu. Mi sono ricordato di quel pomeriggio, mesi dopo, quando il Milan acquista questo difensore, che non mi aveva lasciato una grande impressione. Ho sbagliato. La sua crescita in personalità sicurezza, determinazione e qualità della azione sono state impressionanti e, per me, sorprendenti. Certamente allenarsi con grandi campioni ha aiutato la crescita di Kalulu. Credo però credo che i meriti maggiori vadano all’alchimista di Parma, che sa trasformare i metalli  meno preziosi in purissimo oro. Un alchimista che ci godremo fino al 2024. Almeno!