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Antonini: "Il Milan ha qualcosa in più dell'Inter come mentalità. Piatek? E' un mix tra grandi attaccanti del passato"

ESCLUSIVA MN - Antonini: "Il Milan ha qualcosa in più dell'Inter come mentalità. Piatek? E' un mix tra grandi attaccanti del passato"MilanNews.it
© foto di Francesca Ceciarini
martedì 12 marzo 2019, 14:37ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Antonini. Con l'ex difensore del Milan abbiamo parlato del momento in casa rossonera, della crescita di Gattuso e della sua squadra, del derby, del caso Icardi e dell'esplosione di Piatek.

Il Milan arriva al derby davanti all'Inter e reduce da cinque vittorie consecutive in campionato, nonostante il gioco nelle ultime partite stia un po' latitando.
"I rossoneri ci arrivano con una mentalità vincente e i grandi meriti di ciò spettano a Rino. Ha dimostrato di non essere un allenatore solo cuore e grinta, caratteristiche che lo hanno reso grande da giocatore, ma anche un tecnico preparato e con idee ben precise di gioco".

Lei che l'ha conosciuto da giocatore è sorpreso dalla crescita di Gattuso come tecnico?
"Mi ha sorpreso fino ad un certo punto. Quando alleni squadre inferiori devi adattarti alla categoria e così ha fatto. Gli è servita come esperienza allenare squadre di categorie inferiori, così come la Primavera rossonera. Al Milan ha dovuto ricreare una mentalità insieme a Leonardo e Maldini e insieme a loro ha fatto un lavoro eccezionale. Io ho toccato con mano la persona, Rino è un ragazzo molto intelligente. Ascolta tutti e poi fa con la sua testa. Non si fa condizionare, ma prende spunto dai consigli che riceve".

Il derby spesso sovverte i pronostici della vigilia, ma giocare contro un Inter alle prese con alcune defezioni, con il caso Icardi, con la questione relativa al futuro di Spalletti, può essere un vantaggio per il Milan?
"Mettiamo che ci siano tutti a disposizione per entrambe le squadre. Milan e Inter si equivalgono. I rossoneri, però, hanno cambiato mentalità, da grande squadra. Vincono anche le partite in cui non giocano bene. In questo senso, secondo me, il Milan ha qualcosa in più dell'Inter. Ha saputo soffrire nei momenti complicati della stagione e risalire la china alla grande. Rino ha ricreato un gruppo che non si vedeva da anni a Milanello. Il derby, però, esula dal momento di forma o dalla classifica, o ce l'hai dentro o non ce l'hai".

Icardi non si è allenato in gruppo nemmeno oggi e, perciò, calano le probabilità di vederlo in campo nel derby. Un vantaggio o uno svantaggio per il Milan?
"Questa difficoltà mediatica ha rafforzato lo spogliatoio dell'Inter. Si sono stretti insieme, anche per far capire di non essere una squadra Icardi-dipendente. Non hanno fatto degli ottimi risultati ultimamente, però la partita di domenica contro la Spal ha fatto vedere un'Inter in buono stato fisico e mentale. Per il Milan meglio che non ci sia Icardi, anche se Lautaro è un gran bel giocatore. Icardi, però, sposta gli equilibri".

Per il Milan, invece, la certezza è Krzysztof Piatek, tornato a segnare dopo due partite di astinenza. Lei che ha giocato con (e giocato contro) grandi attaccanti, chi le ricorda il polacco?
"Pur non avendo avuto grandi chance contro il Chievo, ha buttato dentro la mezza occasione avuta. Non mi sorprende, perché ho avuto la fortuna di vederlo qui a Genova durante l'allenamento. La fame è la cosa che mi colpisce di più. Lui becca la porta con una facilità disarmante. È di grandissima prospettive e, aspetto più importante, vuole sempre migliorare. Credo si sia sposato perfettamente con Gattuso e l'ambiente Milan in generale, che vuole crescere e tornare ai fasti di una volta. È capitato nel posto perfetto. Per quanto riguarda chi mi ricorda, non ce n'è uno in particolare. Ha la fame di Inzaghi, perché ha la capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, ha le movenze di Sheva. Poi, per la straordinaria capacità di beccare la porta, mi ricorda Enrico Chiesa. Detto questo, credo che Piatek sia Piatek e basta e non sia necessario trovare per forza delle somiglianze. E' unico".