ESCLUSIVA MN Benci: Scommetto su Pirlo, Ibra, Abbiati e Dinho. Pippo tornerà

Di solito è abituata a fare le carte alla strettissima attualità, data la connotazione prettamente live del canale.
Sara Benci, volto rassicurante e competente di SkySport 24, in ESCLUSIVA per MilanNews, affronta e seziona tutti i temi legati alla squadra sì prima in classifica ma ancora piena di fiches, da non saper come puntare sul tavolo 2010/2011.
Sara, con i tre mediani mister Allegri ha trovato la quadratura del cerchio?
“Il Milan con tre centrocampisti di sostanza ha sicuramente delle basi più solide. Era impensabile l’utopia d’inizio anno con Ibrahimovic, Robinho, Pato e Ronaldinho tutti insieme. Forse potrà capitare, ma solo come sfoggio, divertissement di Allegri per accontentare Berlusconi.
Certo, non si può pensare a una squadra sempre uguale a se stessa e i moduli sono concetti sui quali piace ragionare forse più ai giornalisti che agli allenatori, ma non è un caso che con il trequartista dietro alle due punte e con un centrocampo più robusto, il Milan abbia iniziato a trovare un’identità e un equilibrio. I problemi in realtà non sono del tutto risolti: inserire tre mediani significa fare a meno di Pirlo, ed è un’eresia. Inoltre la vittoria nel derby, ad esempio, non è probante: l’Inter era davvero poca cosa”.
Le prestazioni di Robinho ti stanno convincendo?
“Robinho come tutti i giocatori di fantasia ha molti alti e bassi, con slanci e guizzi geniali ed errori su occasioni facili facili, vedi la partita col Bari. Quando il Milan ha preferito lui a Borriello io ero molto scettica, ma Allegri è un allenatore intelligente che sta iniziando a inquadrare bene nel gioco anche un giocatore come il brasiliano, che finora in carriera è sempre stato più fenomeno nella teoria che nella pratica”.
Con quali squadre i rossoneri lotteranno per la conquista del tricolore?
“Non so quanto questo equilibrio durerà: è probabile che il Milan spicchi il volo e resti affollamento alle sue spalle solo per la zona Champions. Ma l’Inter vista al derby era troppo brutta per essere vera: mi aspetto uno scatto dovuto all’orgoglio, alla forma ritrovata di qualche campione che per ora sta deludendo e alla fine del ciclo degli infortuni. Se così non sarà, la squadra di Benitez, sempre che resti lui l’allenatore, rischia anche di non centrare il quarto posto…
La Lazio sembra in un anno di grazia, ma non sono sicura che possa durare, la Roma e la Juve non mollano mai, ma non credo possano tenere il ritmo scudetto fino in fondo. Il Napoli è una bella realtà che lotterà per un posto in Champions”.
Alla luce del doppio scontro con il Real, che ha fruttato solamente un punto, pensi che il Milan possa lottare anche sul fronte europeo?
“Il Milan di questa stagione, al contrario che in passato, sembra più costruito per il campionato che per la Champions. In Italia c’è molto livellamento e la squadra di Allegri può anche allungare il passo con i campioni che ha in rosa. In Europa le grandi squadre sono ben carenate e hanno già un equilibrio consolidato, come Chelsea e Barcellona, e una mentalità vincente come ad esempio proprio il Real Madrid versione Mourinho. Bisogna anche vedere se l’Ibrahimovic internazionale si sveglia, magari prendendo un po’ di quello spirito tenace e combattivo che, purtroppo per il Milan, Inzaghi adesso deve tenere a bada per diversi mesi”.
Abbiati è stato un po’ messo in discussione, dopo i gol presi con Real e Palermo, pensi che Amelia possa insidiarlo a breve?
“La questione portieri al Milan è sempre travagliata, ma così come Allegri ha cercato equilibrio in avanti, ha fatto lo stesso anche in porta. Le alternanze poi sono sempre state decise dagli infortuni e credo che, a meno di errori eclatanti o insicurezze in partita, resterà Abbiati il titolare”.
Serve un intervento in attacco durante il mercato di riparazione?
“Dipende dai muscoli di cristallo di Pato, troppo discontinuo fisicamente per dare certezze.
Però sarebbe più giusto prendere un giocatore abbastanza giovane come Matri, che al Milan può ancora crescere e per ora accontentarsi della panchina, piuttosto che uno come Amauri o Forlàn”.
Vedi un Ronaldinho che rinnova il contratto in scadenza o che parte già a gennaio, onde evitare il parametro zero?
“Ho avuto questo dubbio più volte e le dichiarazioni che si rinnovano ogni settimana sinceramente mi fanno cambiare spesso idea. Per coerenza da parte della società e del giocatore però credo che potrebbe restare e rinnovare rimandando la partenza, anche perché andando a Los Angeles metterebbe a rischio la maglia della Nazionale che ha ritrovato con tanta fatica. Inoltre se i tifosi lo vogliono, Berlusconi non può rischiare di creare un altro piccolo caso-Kakà”.
Inzaghi e l’infortunio, è stata scritta la parola “fine” sulla carriera di SuperPippo?
“Si trattasse di qualsiasi altro giocatore risponderei sì, ma per Inzaghi vale sempre un’eccezione. Potrebbe anche decidere di forzare la sua natura, chiudendo così, comunque ancora da campione che può dire la sua in ogni competizione.
Ma secondo me molto dipenderà da Raul: se lo sorpasserà nella classifica dei marcatori europei, Inzaghi farà di tutto per tornare a segnare in Champions l’anno prossimo”.

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