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Bertolucci: "Ibrahimovic è un mix tra Djokovic e Federer. ll Milan ha bisogno di campioni"

ESCLUSIVA MN - Bertolucci: "Ibrahimovic è un mix tra Djokovic e Federer. ll Milan ha bisogno di campioni"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 24 aprile 2020, 17:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

La redazione di Milannews.it ha contattato Paolo Bertolucci, ex celebre tennista italiano e tifoso rossonero, per commentare l’emergenza Coronavirus e la situazione in casa Milan. Queste le domande e le risposte:

Stiamo vivendo una situazione di grande emergenza in cui lo sport, giustamente, viene in secondo piano. Quale crede possa essere la scelta più logica per i vari campionati e tornei da disputare?

“La salute naturalmente è la cosa più importante. La maggior parte degli sport richiedono un contatto quindi, in questo senso, serve pazienza per cercare di conoscere meglio i pro e i contro di questo dannato virus. E’ vero il tennis o gli sport equestri hanno una certa distanza uno dall’altro tuttavia ci sono tante cose che non aiutano da questo punto di vista: ad esempio non si può pensare che i tennisti che arrivano da New York debbano fare la quarantena a Parigi e successivamente farli negli altri stati degli altri tornei. Questo discorso vale anche per gli altri sport. Il tennis è stato il primo sport a fermare tutto e a cancellare tornei. Sarei estremamente felice se potesse ricominciare in autunno ma ho dei grossi dubbi.”

Come nel tennis anche il calcio non è fatto da atleti di prima fascia. Nei giorni scorsi era trapelata la notizia di un’iniziativa partita da Djokovic che istituiva, con altri tennisti di prima fascia, una sorta di fondo per i colleghi delle serie minori. Pensa che una scelta del genere sia attuabile anche per il calcio?

“Dovrebbe essere una scelta attuabile anche per il calcio. Nel tennis mettersi d’accordo è un po’ più facile perchè teoricamente sarebbero i primi 100 del ranking a autotassarsi per dare una mano ai giocatori di classifica inferiore. I giocatori di Serie A sono più di 100 ma mettersi d’accordo, per questa categoria, mi sembra un po’ più difficile anche perchè ci sono tanti pareri discordanti, tanti scontri e troppa gente che parla. Ogni giocatore, un po’ come i tifosi, pensa al proprio interesse senza guardare al giardino del vicino.”

Passiamo al Milan. Da dove nasce il suo amore per i colori rossoneri?

“Nasce da bambino quando un dirigente del Milan mi regalò un gagliardetto rossonero. Lì sono stato battezzato con quei colori e da allora nelle mie vene scorre sangue rossonero. Sia nei momenti dei grandi successi che nei momenti di difficoltà, la squadra è l’unica cosa che non si cambia mai nella vita.

Il suo ricordo più bello da tifoso rossonero?

“Sono tanti. Dai tempi di Altafini, alla prima Champions League perchè essendo nato nel 51’ ho avuto la fortuna sia di vivere l’epopea Berlusconiana che i momenti più difficili. Ero a San Siro per Milan-Cavese e successivamente ero a Barcellona con altri 90’000 italiani per la finale con la Steaua Bucarest. Sono molto amico di Galliani quindi conosco i calciatori e sono sempre rimasto legato. 29 trofei in 30 anni sono un qualcosa di irripetibile.”

Quale pensa possa essere la soluzione per riportare il Milan a quei livelli?

“La soluzione è semplice: per quel che si può comprare giocatori forti. Sicuramente all’inizio con giovani di prospettiva sperando di aver avuto l’occhio magico e di trovare qualche innesto che tracci una strada con due-tre giocatori di esperienza e di livello assoluto. E’ un po’ il cane che si morde la coda però perchè se non sali di livello il giocatore delle grandi platee perchè dovrebbe scegliere il Milan. Ad esempio penso a Modric, una stella nel Real Madrid e non capisco per quale ragione dovrebbe lasciare un contratto multimilionario in una squadra che ogni anno disputa la Champions League. Bisogna, quindi, arrivare a certi punti e con la possibilità economica poi fare nuovi investimenti.

E’ convinto dal lavoro di Pioli o si affiderebbe ad un nuovo tecnico?

“Non conosco l’allenatore tedesco quindi non sono in grado di giudicarlo. Secondo me Gattuso aveva fatto grandissime cose lo scorso anno e Pioli sta facendo buone cose in questa stagione. Mi affido a chi ha le competenze tecniche ma al di là dell’allenatore, io credo che il Milan attuale abbia bisogno di tenere giocatori come Theo, Donnarumma, Romagnoli e Bennacer e ricostruire con altri calciatori di buon livello. Solo così si potrà rientrare tra le prime quattro altrimenti si stazionerà ancora nel limbo tra il quarto e il settimo posto.”

Ibrahimovic ha ritrovato un Milan diverso da quello che aveva lasciato. E’ stupito dal suo impatto psicologico nella squadra?

“Ibrahimovic non stupisce più perchè è un fenomeno sotto molti punti di vista. Sicuramente è servito a far capire qualche giovane quello che deve fare e ha portato entusiasmo ma mi chiedo: con o senza Ibrahimovic sarebbe cambiato qualcosa in questo campionato? Mi riaffido di nuovo ad Ibra sperando che a 40 anni mi risolva qualche problema? Credo che un giocatore del genere vada sfruttato se c’è la possibilità di raggiungere un determinato obiettivo. Bisogna pensare anche al futuro senza fare gli ultimi errori degli scorsi anni.”

Che tennista le ricorda, per personalità e talento, il campione svedese?

“Direi Federer per l’età e per la classe anche se per la fisicità e la cattiveria agonistica sicuramente è più vicino a Djokovic che tra l’altro è suo amico ed è un grande tifoso milanista. Si parla di extraterrestri e questi atleti fanno parte di quella categoria."