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Brembilla (all. Lemine): "Adli si muove bene, Pobega darà una grossa mano"

ESCLUSIVA MN - Brembilla (all. Lemine): "Adli si muove bene, Pobega darà una grossa mano"
giovedì 14 luglio 2022, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte intervista di Antonello Gioia e Manuel Del Vecchio

Marco Brembilla, allenatore del Lemine Almenno, squadra dilettantistica che nella giornata di ieri ha affrontato il Milan in amichevole a Milanello, ha rilasciato una intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it. Queste tutte le sue dichiarazioni:

Come si prepara una partita del genere? Il Lemine Almenno come si è preparato per la partita di ieri, cosa ha detto ai suoi ragazzi?

“Partiamo dal fatto che noi la prima preparazione la inizieremo ad agosto inoltrato, allora abbiamo fatto una settimana di allenamenti per presentarci in una condizione accettabile, sapendo che saremmo andati a giocare contro una squadra molto forte sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista tecnico tattico. Ho detto le cose che si dicono in questa fase: massimo rispetto per l’avversario, si fa la nostra partita, e mi raccomando, anche se ci salta un giocatore non è necessario fare interventi fallosi o creare qualcosa di sbagliato. E poi qualcosa su come ipotizzavo potesse giocare il Milan, perché di solito fa 4-2-3-1 com’è stato ieri. E allora abbiamo preparato qualcosa di quel tipo”.

Che impressione le ha fatto Yacine Adli?

“Mi è sembrato un giocatore con una qualità tecnica importante, un giocatore che si muove bene su tutto il fronte di attacco e soprattutto mi ha dato l’impressione di essere intelligente tatticamente. Questo è il primo impatto, poi è difficile dare valutazioni complete ma l’impatto che ho avuto è stato questo. Poi sicuramente mister Pioli, come ha dimostrato negli anni, saprà far sì che diventi un giocatore importante”.

Secondo lei è un giocatore da trequarti o da mediana?

“È una domanda difficile e particolare perché dipende da come vuole giocare il Milan. Perché se volesse giocare come ha fatto l’anno scorso col 4-2-3-1 allora nei due a metà campo potrebbe avere qualche difficoltà. Si dice sempre che i giocatori forti non hanno modulo o sistema di gioco, ma le caratteristiche di un calciatore devono essere inquadrate in un modo. Visto così mi sembra un giocatore più portato alla fase offensiva”.

Pobega può essere un giocatore da Milan?

“Secondo me per essere un titolare fisso e inamovibile nel Milan Campione d’Italia deve ancora crescere, però nella rosa come giocatore che ti può dare una grossa mano allora sì”.

Che effetto le ha fatto entrare e giocare a Milanello?

“Per i protocolli Covid non è che abbiamo potuto girare molto: siamo entrati, siamo stati accompagnati negli spogliatoi e poi siamo andati sul campo. L’impressione che ho avuto, anche se ci ero già stato, è che respiri un’atmosfera importante. Mi hanno impressionato i campi: quando siamo arrivati e ho iniziato ad osservarli mi sembravano sintetici, ma ovviamente erano in erba. Spettacolari veramente”.

Ha scambiato qualche parola anche con i dirigenti?

“Ho parlato con Massara e Danzè. Io sono andato a fare l’amichevole per il corso Master della Bocconi di Management Calcistico, ho appena terminato questo corso insieme a Danzè ed è nata lì questa idea: mi ha presentato Massara e io li ho ringraziati per l’opportunità che mi è stata data ma soprattutto per i ragazzi. Ai miei giocatori ho spiegato che fare un’amichevole col Milan non è impossibile secondo me, difficilissimo ma puoi farla. Farla col Milan campione d’Italia a Milanello non nego sia quasi impossibile (ride, ndr). Quindi li ho ringraziati. Massara mi ha dato l’impressione di essere una persona veramente educata e pacata. Poi noi non sapevamo di dover fare 3 tempi da 20, pensavamo di dover fare una partita normale. Allora ho dovuto cambiare qualcosa per far giocare tutti, perché sai che bisogna dare spazio a tutti. Una cosa che ha impressionato me, i miei giocatori e il mio staff è l’estrema cordialità da parte dello staff del Milan e dei giocatori. Soprattutto con i miei ragazzi, loro che sono abituati a vederli in televisione: trovarseli di fronte per loro è stato un momento di grossa soddisfazione. Ringraziamo ovviamente il Milan per averci dato questa importante occasione”.


È vero che ha portato Davide Astori nella Primavera del Milan?

“Tocchiamo un tasto per me dolente e di estrema soddisfazione. Sono stato il primo allenatore di Astori. Ho delle foto molto particolari di un torneo a 7 a Zogno, in Valle Brembana. L’ho allenato a San Pellegrino e poi l’ho portato a Ponte San Pietro, in quegli anni era un’academy importante del Milan: ha fatto due anni con me lì e poi è passato al Milan e da lì ha fatto la trafila del Settore Giovanile. Mi ritengo, a parte l’allenatore che l’ha scoperto e lo ha allenato, mi ritengo fortunato di aver allenato un ragazzo del genere. Lui era di San Pellegrino, io sono molto amico della famiglia e ritengo che Davide, oltre ad essere stato un giocatore di altissimo livello, tutti hanno apprezzato l’uomo. Dietro c’è una famiglia con valori importanti. Ieri prima della partita ho salutato Pioli, abbiamo fatto due battute e gli ho detto: “Mister, abbiamo una cosa in comune io e te. Tu hai allenato Astori alla Fiorentina, io sono stato il suo primo allenatore”. Gli ho fatto vedere queste foto di questo paesino a mille metri in cui andavamo a fare i tornei”.

E Pioli cosa le ha detto?

“Si è emozionato. Il giorno in cui è successo il fattaccio ad oggi è il più brutto della mia vita. Quel giorno lì stavo allenando a Treviglio… Finito l’allenamento entro nello spogliatoio e sul telefono avevo 30 chiamate, 50 messaggi…”.

Sul suo passato al Milan:

“Una cosa che posso dire è che ho lavorato per 10 anni al Milan, come osservatore per il Settore Giovanile sotto Bianchessi”.

E quindi dei tanti giovani del Milan che ieri hanno giocato chi le ha fatto una buona impressione?

“C’è Traore, ma poi sicuramente un giovane che ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli: Matteo Gabbia. Gli altri secondo me bisognerebbe valutarli. Sicuramente il Milan che ha ottenuto questo grandissimo risultato, soprattutto nella figura del mister, è attento a queste cose. Poi i giovani vanno fatti giocare per poter dimostrare qualcosa. Se non giocano non potranno mai dimostrare di essere all’altezza. È anche vero che con i grandi club, come lo è il Milan, la maglia pesa molto più che in altre società. Serve tempo ma soprattutto il coraggio di società e mister”.

Chi vede favorito per la prossima Serie A?

“Adesso è presto. Siamo al 14 luglio. La Juve ha preso giocatori livello assoluto, ma quando cambi non è così facile. Tra Milan, Inter e Juve forse ad oggi, sulla carta, potrebbe essere l’Inter. Inter, Milan, Juve, poi le altre credo che siano un gradino sotto”.