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Cucchi: "Il Milan può ambire a grandi traguardi. Maldini è il principale artefice di questo cambio di passo"

ESCLUSIVA MN - Cucchi: "Il Milan può ambire a grandi traguardi. Maldini è il principale artefice di questo cambio di passo"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 25 gennaio 2021, 16:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

La redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Riccardo Cucchi, ex celebre radiocronista sportivo, per analizzare sia il momento del Milan che il rendimento di alcuni singoli giocatori. Ecco le domande e le risposte: 

Nella sconfitta con l'Atalanta, recentemente subita dal Milan, secondo lei ci sono stati maggiori meriti dei bergamaschi o demeriti dei rossoneri?

"Senz'altro maggiori meriti dell'Atalanta. La squadra vista a San Siro sarebbe stata un avversario difficilissimo per tutti così per come ha giocato, per la forma fisica e per i concetti di gioco espressi. E' una squadra forte. Il Milan deve persuadersi che dal punto di vista tattico avrebbe potuto concedere di meno ma non bisogna dimenticare che i rossoneri avevano tante assenze di qualità e importanti per il loro gioco spumeggiante"

A fronte del cammino del Milan e quello delle avversarie in Serie A, a che cosa puà ambire in questa stagione la squadra di Pioli?

"Ero convinto, prima ancora che cominciasse il campionato, che il Milan avrebbe potuto battagliare alla pari con squadre come Inter e Juventus. Non mi sorprende che il Milan sia in testa alla classifica. Quello che ha ottenuto sino ad oggi lo ha meritato sul campo, dimostrando un'evoluzione incredibile dalla passata stagione a questa. Una crescita frutto del lavoro di Pioli, della qualità della campagna acquisti attuata in estate e ulteriormente rafforzata dall'arrivo di campioni come Mandzukic, un grandissimo colpo che porterà qualità e esperienza al Milan. Sono ancora convinto che il Milan sia in grado di lottare fino alla fine per riportare a Milano il titolo tricolore"

Il mercato invernale del Milan che cosa dichiara? Crediamo a qualcosa in più del quarto posto o vogliamo allungare la rosa a fronte delle tante assenze?

"Credo che il Milan debba crederci e mi sembra che stia dimostrando di credere nelle proprie capacità. Essere primi al giro di boa non è solo un segnale morale ma anche un risultato tecnico che può esser confermato. E' un campionato molto competitivo, in cui non c'è una squadra favorita sulle altre e in cui il Milan può e deve credere a grandi traguardi. Mi sembra che i rossoneri stiano dimostrando di pensare a obiettivi importanti ma anche al futuro perchè è la squadra più giovane della Serie a con tanti talenti che cresceranno insieme al proprio tecnico, costruendo il futuro della società nelle prossime stagioni"

Maldini e Massara hanno condotto il mercato rossonero e con Gazidis formano la dirigenza del Milan. L'anno scorso vi era qualche frattura tra le parti mentre ora c'è grande unità. Qual'è stato il fattore decisivo nel cambio di rapporto?

"Innanzitutto devo dire che la tranquillità societaria e di una proprietà stabile, anche se sappiamo che le cose potrebbero cambiare, ha donato serenità tra le parti e ha tolto quelle incertezze e quei dubbi che condizionavano i rendimenti sul campo. Ora mi sembra ci sia maggiore armonia che giova a tutte le parti in causa. Voglio omaggiare e celebrare il lavoro intelligente, molto spesso dietro le quinte e da innamorato del Milan di Paolo Maldini. Un dirigente giovane e che sta crescendo e che è stato, a mio parere, l'artefice principale di questo cambio di tendenza e di rotta del Milan. Lo sta facendo imparando sul campo così come aveva fatto da calciatore"

Tra i protagonisti del Milan si deve citare anche Stefano Pioli. E' stato più bravo dal punto di vista mentale o tattico insistendo sul 4-2-3-1 nonostante le tante assenze?

"Pioli è un uomo intelligentissimo. Dal punto di vista tattico può essere considerato uno degli allenatori più intelligenti del nostro campionato. Lo ha dimostrato anche in altre occasioni prima ancora di approdare al Milan: penso alla Lazio o al Bologna. E' un allenatore moderno ma anche duttile, non prigioniero di schemi e capace di cambiare in corsa. Ha lavorato molto anche dal punto di vista mentale perchè lo spogliatoio del Milan appare unito e sembra regnare un grande entusiasmo. Dal punto di vista psicologico è stato importantissimo anche Ibrahimovic che ha trasmesso carattere e temperamento a questa squadra"

Chiudiamo su Ibrahimovic. Ha ricordo di un calciatore capace di incidere così a 39 anni?

"No, sinceramente no. Tra quelli che ho vissuto, esclusi i portieri che hanno la possibilità di spendere meno fisicamente sul campo, non ne ricordo nessuno. Un attaccante di questa longevità è incredibile. Forse si può ricordare Totti, un giocatore straordinario che ha giocato fino a 40 anni ma che negli ultimi mesi non aveva trovato le condizioni adatte per esprimersi al meglio. Ibrahimovic ha trovato nel Milan l'ambiente adatto per continuare a dare un grande contributo. Riesce a esprimersi grazie alla sua professionalità. E' un atleta vero, esemplare e rigoroso con sè stesso negli allenamenti e nella quotidianità. Non si concede eccessi, segue diete ferree ed è aiutato da un fisico integro"