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Fedele: "Cutrone è l'arma in più del Milan, non capisco perché Mancini non lo consideri. Castillejo già idolo, si è impossessato subito di San Siro"

ESCLUSIVA MN - Fedele: "Cutrone è l'arma in più del Milan, non capisco perché Mancini non lo consideri. Castillejo già idolo, si è impossessato subito di San Siro"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 3 settembre 2018, 15:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Pietro Mazzara

Dopo il week end che ha permesso a tutto l'ambiente Milan di metabolizzare la vittoria contro la Roma, la redazione di MilanNews.it ha voluto riesaminare il match contro i giallorossi, ma anche gli altri temi di stretta attualità, con Furio Fedele del Corriere dello Sport.

Dopo Milan-Roma si è parlato più dei demeriti di Di Francesco che dei meriti di Gattuso...

"Di Francesco probabilmente anche per problemi di adattamento non ha le idee molto chiare, soprattutto ha sbagliato a far giocare insieme Dzeko e Schick, i due si pestano i piedi. Dzeko si è innervosito molto, addirittura verrà rederguito ufficialmente quando il gruppo si ritroverà dopo le Nazionali. Di Francesco ha letto male la partita ma Gattuso l'ha scritta molto bene, non ha sbagliato niente, ha azzeccato la doppia mossa di Laxalt e Castillejo e soprattutto ha giocato con le due punte. Ha voluto vincerla e ha saputo vincerla a differenza di Di Francesco che in realtà non ha fatto molto".

Gattuso l'ha vinta con i cambi nella ripresa?

"Già con la mossa Laxalt-Castillejo Gattuso ha dimostrato di voler vincere la partita. Sarebbe stato clamoroso se non avesse gettato nella mischia Patrick, probabilmente non l'avresti vinta senza di lui e senza il coraggio di Gattuso. Calhanoglu nel primo tempo è stato il migliore in campo in assoluto, poi è calato. Suso è un po' scomparso dopo il 2-1 di Napoli ma l'ossatura della squadra è quella. Cutrone è l'arma in più, una volta c'era Altafini che subentrava nel finale. Cutrone è un attaccante vero, se non follia è quantomeno risibile che Mancini non lo consideri già nel giro azzurro, al di là del fatto che possa essere titolare o meno, questi fenomeni quest'anno non li vedo per l'attacco dell'Italia".

Cosa ne pensa di Castillejo e della panchina del Milan?

"Castillejo non lo conosceva neanche Gattuso, in allenamento non gli aveva dato questa impressione, mi è piaciuto anche perché è riuscito ad impossessarsi subito di San Siro. Oltre ad una grande forza, grinta e coraggio, esaltava il pubblico, in pochi minuti è diventato l'idolo dei tifosi del Milan. Il fatto di avere delle alternative è una delle cose più importanti. L'anno scorso dopo 236 milioni spesi sembrava che ci fossero due squadre invece non ce n'era neanche una. E' una situazione importante per Gattuso, anche se sono d'accordo con lui, ci vuole una continuità di risultati, bisogna arrivare al derby davanti all'Inter, dimostrando che tra i primi quattro ci puoi stare".