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Fedele: "Il Milan cerca una punta da doppia cifra. Gattuso ha unito squadra e società"

ESCLUSIVA MN - Fedele: "Il Milan cerca una punta da doppia cifra. Gattuso ha unito squadra e società"
domenica 17 giugno 2018, 17:45ESCLUSIVE MN
di Fabio Anelli
fonte Dall'inviato a Gallipoli, Giuseppe Granieri

Furio Fedele, giornalista del Corriere dello Sport, è stato intervistato dall'inviato di MilanNews.it a Gallipoli, in occasione del festival del Milanismo: “E’ un giudizio positivo, anche se servirà attendere il verdetto della UEFA per sapere se il Milan giustamente potrà e dovrà disputare l’Europa League. Un risultato, la qualificazione, che è stato ottenuto sul campo, con merito, e che se la sentenza dell’UEFA dovrà essere negativa poi verrà decisa dal TAS che ha criteri di giudizio completamente differenti. Il Milan merita l’Europa League, merita di essere una grande squadra come a tratti si è visto la scorsa stagione. Tanto di questo si deve a Rino Gattuso che è stato il mastice, il cemento fondamentale per ricompattare il gruppo e anche la società in un momento delicato della stagione”

In vista della prossima stagione, dove il Milan deve migliorare e cosa si deve fare sul mercato? “Sicuramente manca un centravanti da doppia cifra che non può e non deve essere Cutrone che pure ha segnato 18 gol stagionali. Il Milan ha bisogno di un centravanti, ha una buona difesa, bisogna risolvere l’enigma Donnarumma e comunque non è una squadra da rifondare o ricostruire. È una squadra che deve essere puntellata, serve trovare la password giusta per alcuni giocatori che devono rendere al meglio. Fu bravo Mirabelli ad individuare in Calhanoglu quello che poteva essere addirittura il valore aggiunto del Milan. Ci è voluto del tempo, ci è voluta la pazienza di Gattuso che lo ha rimesso praticamente in carreggiata dopo una lunga squalifica per problemi legati a una questione di contratto. Penso che il prossimo sia un Milan che come minimo deve puntare ad un posto in Champions League”

In molti stanno raggiungendo Gallipoli, nonostante gli ultimi anni siano stati difficili: “Il tifoso ha sicuramente nel suo DNA una grande passione e un grande amore per la squadra. I tifosi del Milan hanno qualcosa in più perchè la differenza non sta nelle vittorie e nelle sconfitte, e sono comunque reduci da trent’anni eccezionali nonostante gli ultimi cinque non siano stati all’altezza, ma il tifoso rossonero ha nel DNA un principio assolutamente indissolubile e che va rispettato da tutte le componenti della società. È legatissimo alla squadra ma anche a quelli che devono essere gli atteggiamenti in campo e fuori. San Siro è un teatro dove alcuni dovrebbero pagare per giocare perché è troppo per quanto riguardava le loro aspettative. Il tifoso del Milan deve essere rispettato prima di tutto dai calciatori che non devono avere, non faccio nomi, atteggiamenti che profanino la passione del tifoso del Milan. Del resto, il calcio in genere, non solo il Milan, se gli togli i tifosi diventa uno sport minore”.