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Giudice (CorSport): “Con Investcorp si può chiudere entro maggio. Mercato dominante e politica dei ricavi. Ibra? Fondamentale per il brand”

ESCLUSIVA MN - Giudice (CorSport): “Con Investcorp si può chiudere entro maggio. Mercato dominante e politica dei ricavi. Ibra? Fondamentale per il brand”MilanNews.it
giovedì 21 aprile 2022, 18:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Peppe Gallozzi

Alessandro Giudice, importante firma del Corriere dello Sport, ha risposto ai microfoni di MilanNews.it per parlare dell’operazione Investcorp e di tutta l’attualità rossonera

Giudice, siamo vicini al closing secondo lei?

“Dalle informazioni trapelate direi di no. Intanto ci sono i quindici giorni di esclusiva e se ci sarà offerta da parte di Investcorp inizierà la cosiddetta fase di due diligence (attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all'oggetto di una trattativa, ndr). Non sarà un’operazione complicata perché i conti di Elliot sono a posto ma necessita comunque dei propri tempi tecnici. Credo più realistico parlare di closing per fine maggio”.

Le sue sensazioni sono comunque che la nave andrà in porto?

“Se due controparti importanti come Investcorp ed Elliot si espongono a tal punto è difficile che non si arrivi ad un qualcosa di positivo, sarebbe un danno enorme per tutti anche d’immagine. Considerate che le esposizioni, solitamente, vengono fatte con una certa discrezione qui invece non ci si è nascosti. Anzi, negli ambienti finanziari si vocifera che le indiscrezioni principali siano arrivate dalla parte di Investcorp”.

Facciamo chiarezza. Quando parliamo di Investcorp di cosa parliamo esattamente?

“Di un fondo di investimento, del Bahrein, con le stesse logiche di gestione di Elliot. Per questo mi aspetto una continuità gestionale con le conferme dei vertici dell’area tecnica che fin qui ha fatto benissimo. L’acquirente non può avere interesse a smantellare tutto. Sul mercato non prevedo un’attenzione così spasmodica al pareggio di bilancio, il budget sarà incrementato anche per puntare più rapidamente alla crescita dei ricavi, magari sviluppando rapporti commerciali presenti in Medio Oriente. Se nel giro di un anno faranno crescere i ricavi avranno più margini anche con il Fair play finanziario. Ma non è tutto”.

Vada avanti…

“Elliot ha preso un club da risanare, squilibrato tra costi e ricavi, allo sbando dal punto di vista tecnico e ha dovuto fare un lavoro paziente e certosino per ricollocarlo sul marcato. Ha portato l’investimento da 300milioni a 1 miliardo, ragionando su cifre tonde, diversamente da quanto dovrà fare Investcorp. Questi dovranno elevare da un miliardo e due miliardi e, di conseguenza, l’obiettivo tecnico salirà automaticamente. L’asticella dovrà necessariamente alzarsi e ne beneficerà il mercato”.

Mercato di alto livello e stadio saranno gli elementi centrali della nuova politica?

“I ricavi da stadio rientrano in modo chiaro con quanto appena detto, San Siro non può più garantirli di questi tempi. Mi aspetto un mercato dominante, se una compagnia aerea o un fondo real estate mediorientale investono sul Milan devi garantirgli risultati che non siano la mera qualificazione in Champions League. Per questo servirà avere calciatori di richiamo internazionale”.

In questo senso uno come Zlatan Ibrahimovic sarà ancora funzionale al progetto?

“Assolutamente sì, oltre al valore tecnico è l’unico nella rosa rossonera che ha un richiamo internazionale al pari di Ronaldo o Messi. In Medio Oriente, ad esempio, è una star. Nell’ottica di una politica di brand Ibra è fondamentale. Qualora decidesse di ritirarsi mi aspetto comunque una proposta per farlo rimanere con un ruolo centrale nel club rossonero”.