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Ielpo: "De Ketelaere deve giocare. Contro il Bologna servirà una vittoria di rabbia"

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "De Ketelaere deve giocare. Contro il Bologna servirà una vittoria di rabbia"MilanNews.it
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mercoledì 24 agosto 2022, 18:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

L’ex portiere del Milan Mario Ielpo è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per fare il punto della situazione sul momento dei rossoneri dopo il pareggio ottenuto contro l'Atalanta. Di seguito le domande e le risposte: 

Signor Ielpo, non sono mancate le critiche al Milan dopo il pareggio di Bergamo…

“Diciamo che mi ha sorpreso il fatto che un pareggio in casa dell’Atalanta sia stato accolto un po’ sottotono. Il passato non ha sorriso come in queste occasioni. In queste due partite il Milan ha ottenuto una vittoria con l’Udinese e un pari prezioso contro una squadra temibile tra le mura amiche: sono risultati nella norma di chi vuole provare a vincere lo Scudetto”.

Come giudica la prestazione di Leao?

“Leao ha un atteggiamento in campo che può attirare critiche. Gli sport di squadra sono dettati da giocate e atteggiamenti, appunto. È bello vedere un calciatore che lotta, che pressa che cerca con voglia di girare la partita. Prendete Giroud, ad esempio, che a tempo scaduto va a pressare quasi da solo. Ecco, Leao spesso e volentieri appare un po’ flemmatico e questa cosa finisce per incidere nei giudizi”.

Contro il Bologna servirà un Milan consapevole dopo lo 0-0 della scorsa stagione?

“Il Milan viene accolto dalle avversarie come la squadra campione d’Italia ma non deve adagiarsi lei stessa come tale. Deve vincerla con rabbia, aggressività, sfruttando l’uno contro uno. Tutte armi che le hanno permesso di vincere lo Scudetto”.

De Ketelaere di cosa ha bisogno?

“Di giocare, senza tanti giri di parole. Se il Milan ha preso il crack del futuro, un calciatore che ogni volta che tocca palla incanta, deve buttarlo dentro. È vero che si dovrà giocare una volta ogni tre giorni, è vero che ci sono le coppe europee ma giocando ad intermittenza un giocatore non trova continuità. Il Milan deve puntare su quegli elementi fondamentali e se non si riesce a garantirgli il giusto minutaggio è difficile che entrino nei meccanismi”.

Perché i top club italiani non hanno più portieri italiani secondo lei?

“Ci sono tante ragioni, da quelle fiscali a quelle tecniche. Senza stare a divagare più di tanto diciamo che forse all’estero ad un portiere vengo attribuite più credenziali rispetto che qua da noi. Un errore si perdona più facilmente, diciamo. Certo che se i portieri che arrivano sono tutti validi come Maignan o come Keylor Navas se dovesse prenderlo il Napoli…”


Intervista di Peppe Gallozzi