Lorenzini: "Il Milan meriterebbe il primato in solitaria. Credo ci sia voglia di mettersi in mostra in Champions"

In merito al successo del Milan sulla Lazio, abbiamo intervistato telefonicamente in esclusiva Roberto Lorenzini, calciatore del Diavolo tra il 1985 e il 1987 e, nuovamente, nel 1994.
Un giudizio sul Milan sceso in campo contro la Lazio, dal punto di vista degli spunti tattici e della prestazione a tutto tondo?
“Ho visto un gran bel Milan. Ma, più in generale, è stata emozionante la partita. Aperta e avvincente, specie nella prima parte del secondo tempo, quando hanno preso il sopravvento i duelli fisici. E lì è venuta fuori la squadra di Pioli, con tutto il suo potenziale. Nutro, personalmente, un rimpianto…”.
Il derby?
“Esatto, perché il Milan gioca veramente bene, da squadra unita. Se analizziamo tutta la stagione fino a questo momento, i rossoneri sono il collettivo che ha sbagliato meno in assoluto. Per il calcio che esprimono, meriterebbero il primato in solitaria. Vincere in questo modo, contro la Lazio, non è per nulla scontato. Con un po’ più di fortuna nel derby di due settimane fa, precisamente sul 2-1, chissà che cosa sarebbe successo… Inutile rimuginarci su però. Bisogna guardare avanti, proprio come ha fatto Pioli”.
Temi possibili insidie che potrebbero derivare da eventuali lunghe assenze causa infortunio di giocatori chiavetta?
“No, perché - come abbiamo anche visto contro la Lazio - Pioli è abile nel cambiare tutto quanto subito, senza troppe esitazioni, nè fronzoli. Sono state studiate molteplici situazioni diverse. Quando si è infortunato Loftus-Cheek, il tecnico ha subito azzeccato i nuovi ingressi. Inoltre ricordiamoci che, da inizio campionato, non c’è Bennacer, con cui il Milan ha vinto uno scudetto. Inoltre non c’è più Ibrahimovic, protagonista della risalita del Diavolo. Insomma: non diamo tutto per scontato. Mantenere certi livelli di prestazione non è semplice”.
Ti colpisce la rapida integrazione dei nuovi acquisti? Reijnders sembra, oggettivamente, vestire la casacca rossonera da almeno cinque stagioni…
“Il merito è della società, che ha deciso di investire risorse economiche su giocatori adeguati, funzionali alle nuove idee che aveva Pioli per la stagione che stava per cominciare. Reijnders innalza il tasso qualitativo del palleggio: parti subito con una marcia in più. Anche Adli mi è piaciuto molto: lui non è un nuovo acquisto, però si è decisamente guadagnato la fiducia di tutto l’ambiente dopo le ultime due buone prestazioni. E poi che dire: con Leao, Pulisic e tutti gli attaccanti rossoneri, la pratica non può che risultare semplice”.
Milan pertanto favorito numero uno per lo scudetto?
“Per come si sono integrati subito i nuovi e per la tipologia di calcio offensivo che esprime, la mia risposta è sì nella maniera più assoluta. Credo che ci sia anche progettualmente la voglia di crescere e mettersi in mostra in Champions League dopo la semifinale dell’anno scorso”.

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