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Pincolini (prep. altetico): "Con la testa di Ibra, una squadra sarebbe pronta in 10 giorni. Maldini era come lui"

ESCLUSIVA MN - Pincolini (prep. altetico): "Con la testa di Ibra, una squadra sarebbe pronta in 10 giorni. Maldini era come lui"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 28 marzo 2020, 15:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Mazzara

Mentre la politica del calcio si interroga su se e quando riprenderanno le competizioni, c’è un aspetto che in tanti non stanno affrontando, ovvero quello della preparazione atletica delle squadre. Ci vorrà un piccolo lasso di tempo per permettere ai giocatori di tornare in ritmo gara. Abbiamo sentito Vincenzo Pincolini, ex preparatore atletico del Milan di Sacchi e Capello che vanta anche esperienze all’estero e in FIGC su come si dovrà impostare il lavoro dei giocatori, con un occhio anche a due esempi in casa Milan: “Penso che, al di là degli esercizi, quello che ci deve mettere il giocatore a casa è la concentrazione. Serve rimanere focalizzati. Ci sono tanti stimoli negativi che arrivano da fuori, ma devi provare a rimanere in equilibrio. L’alimentazione è fondamentale. Devi essere bravo a crearti gli obiettivi. Hai più tempo di fare cose diverse, ma devi lavorare anche sulle prevenzioni. Bisogna darsi delle regolarità. Darsi delle scansioni, per allenarti al momento giusto, riposare bene. Sono importanti i programmi. Anche il giocatore, non essendo abituato ad avere tutto questo tempo libero, rischia di stare troppo tempo sul divano”.

Che consiglio si sente di dare anche alla gente comune, che sta vivendo barricata in casa questo periodo di pandemia?
“Gli atleti hanno dei programmi loro. La gente deve tenersi in movimento anche in un momento così. Si deve lavorare sulla stabilità. E non c’è l’alibi del tempo. Se ti rendi conto che i risultati, anche piccoli, arrivano allora vuol dire che stai facendo bene e stai tenendo d'occhio anche la parte alimentare. Occhio a diventare chef tutto d'un colpo (sorride)”.

A suo modo di vedere, quanto tempo servirebbe alle squadre per ri-atletizzare i calciatori?
“Penso che se fanno tanto lavoro generale, e in casa possono farlo, tipo correre a secco. In due settimane, puoi lavorare bene e in 10-14 giorni si può tornare ad essere competitivi. E lì cadono gli altarini. Li vedi davvero chi ha lavorato bene e in maniera”

Se la ripresa dei campionati slittasse in estate, cosa cambierebbe nel lavoro quotidiano?
“Li ha dei vantaggi chi ha dei giocatori equilibrati, perché si andranno a fare delle cose che normalmente non si fanno. Serve che i giocatori si allenino bene adesso, pur stando a casa. So che non ci sono le condizioni ottimali per replicare quello che succede in allenamento in una settimana di routine, ma stando attenti all’alimentazione, tenendo un bioritmo corretto e spingendo in maniera graduale, si potranno avere dei buoni risultati quando questo periodo finirà. Non serve ansia, ma programmazione e costanza. Anche perché allenarsi in estate comporta un dispendio superiore anche di liquidi quindi serve una condizione ottimale per un reintegro veloce”.

Uno con la cultura dell’allenamento di Ibrahimovic potrebbe rimettersi in moto più velocemente nonostante i 38 anni abbondanti?
“Ibra è arrivato e in poche partite è diventato competitivo. L’esempio è lui. Con quell’esperienza, con quella voglia di giocare e con una grande cura del corpo, uno come lui tornerà in condizione prima degli altri. Per avere un impatto immediato, ci vorrebbero giocatori tutti con la sua filosofia”.

Uno che aveva la stessa mentalità di Ibra?
“Senza andare troppo lontani, ti dico Paolo Maldini. Da quello che so, non ha mai rotto i suoi ritmi, ha sempre avuto una grande cura di sé anche dopo il ritiro e ne approfitto anche per mandargli un grosso abbraccio dopo quello che ha passato. Ma una struttura fisica come la sua lo avrà aiutato, seppur in parte, a sconfiggere il virus”.