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Repice: "Spero UEFA sia clemente col Milan. Callejon? Con lui più copertura rispetto a Suso"

ESCLUSIVA MN - Repice: "Spero UEFA sia clemente col Milan. Callejon? Con lui più copertura rispetto a Suso"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 7 giugno 2018, 19:00ESCLUSIVE MN
di Fabio Anelli
fonte Intervista di Fabio Anelli

Il Milan, in attesa della decisione della UEFA, prova ad imbastire il prossimo mercato. Delle future mosse dei rossoneri e della stagione da poco conclusa, la redazione di MilanNews.it ha parlato con il giornalista di RadioRai, Francesco Repice.

Come giudica la stagione del Milan? Si è rivelata la stagione che mi aspettavo. Forse erano troppo alte le speranze iniziali, quando i rossoneri erano protagonisti della campagna acquisti. Secondo me, però, il Milan ha fatto il campionato che doveva fare, l’Europa League mi sembra un obiettivo plausibile e lì è arrivato, non poteva fare di più”

Un anno fa il Milan teneva banco sul mercato, ora vive una fase di stallo in attesa della sanzione della UEFA, cosa si aspetta da Nyon? “Io spero che ci sia un atteggiamento un po’ accomodante nei confronti del Milan dalla UEFA. I rossoneri garantiscono moltissimi spettatori, quindi alle piattaforme televisive che trasmettono le partite. Ha un pubblico vasto. I tifosi del Milan e il suo richiamo è sempre molto accattivante non solo per i tifosi ma anche per quelli che seguono il calcio. Il Milan è un nome, un brand, una storia, una tradizione, un blasone. Non può essere che così”

Donnarumma l’anno scorso era osservato dalle grandi d’Europa, oggi il suo nome sembra essere meno popolare. Pensa che possa restare al Milan? “Non è stato dimenticato Donnarumma. Anche lui, nel suo percorso di crescita, sta affrontando un momento delicato. Io immagino che questo potrebbe giovare al Milan perché il ragazzo potrebbe convincersi a rimanere dove è ora, per crescere, per continuare a migliorare il proprio standard”

Lasciando da parte la decisione della UEFA, nel caso di una partenza di Suso, Depay potrebbe essere il rimpiazzo giusto, oppure il Milan dovrebbe puntare su Callejon? “Sono giocatori equivalenti come cifra tecnica, come importanza. Depay è un calciatore su cui un po’ di anni fa si erano posati gli occhi di tutti i più grandi club del mondo ma il suo rendimento è andato scadendo, come era successo anche all’olandese Quincy Promes. Lo scorso anno sembrava dover essere il crack del calcio mondiale ma si è rivelato essere un buon calciatore ma poco di più. Non credo che cambi molto tra Suso, Depay e Callejon. Quest’ultimo, messo in un contesto come quello di Sarri, con Mertens, Hamsik, Insigne e Jorginho può avere un senso. In un altro contesto, dove farebbe solo la seconda punta o l’esterno come Suso, può essere un altro. Certo, Callejon assicura più copertura rispetto al suo connazionale Suso.”

Si è tornato a parlare di Morata recentemente, secondo lei è un sogno o una possibilità? No, io penso che non bisogna prendere in giro le persone, tantomeno i tifosi. Morata è un calciatore che guadagna cifre che in questo momento il Milan non si può permettere. Magari, il Milan potrebbe fare la follia, non so come, di comprare il cartellino di Morata ma poi bisogna garantirgli l’ingaggio. Inoltre, lo spagnolo vuole andare a giocare in un club in grado di vincere subito, mi sembra inutile parlare di Morata”

A suo parere, quindi, chi potrebbe essere un possibile rinforzo per l’attacco rossonero? “Io, sinceramente, in questo momento punterei su ragazzi che hanno voglia di farsi, di migliorare. Andrei a pescare nel mercato italiano qualche centravanti di prospettiva, magari anche in Serie B qualche giovane interessante che sta facendo vedere cose interessanti. È chiaro che adesso parlare di grandi centravanti al Milan con la situazione che si profila, mi sembra di prendere in giro i tifosi”

Si parla di un forte interesse del Wolverhampton per Andrè Silva. Secondo lei il Milan dovrebbe cedere il portoghese, tenerlo o magari fargli fare un’esperienza in prestito? “Ci sono due eccezioni per quanto riguarda i portoghesi, una è Cristiano Ronaldo l’altra Eusebio. Tutti gli altri credo abbiano scritto nel contratto che non debbano fare gol. I portoghesi nascono con la caratteristica di portare il pallone, giocarci, passarlo ma la prima regola è di non fare gol, a parte le due eccezioni. Andrè Silva, al di là di questo, non mi sembra che al Porto abbia fatto cose particolarmente importanti, quindi va bene così”.