Rivera: "Vinsi il pallone d'oro perchè avevo accanto gente come Trapattoni, Lodetti, Prati.."

A 70 anni dalla storica sfida tra Italia-Germania terminata 4-3 per gli azzurri, risalente al mondiale del 1970 in Messico, Gianni Rivera ai microfoni de 'La Repubblica' ha ripercorso alcuni attimi di quella avventura. Queste le sue parole: "La staffetta (con Mazzola, ndr) era una scelta politica, non calcistica. Quanto al Pallone d’oro, l’ho vinto perché avevo accanto gente come Trapattoni, Lodetti, Sormani, Prati. Non sarebbe stata una partita bellissima se non fosse stato per Schnellinger... Ci siamo incrociati a fine partita senza dirci nulla, ma prima sì. Mi fece capire che si stava spostando in attacco solo perché la partita ormai era finita e gli spogliatoi erano dietro la nostra porta, così avrebbe evitato gli sguardi dei suoi compagni del Milan, io e Rosato.
"Così", mi disse, "appena fischia l’arbitro scappo dentro!" Insomma era stufo. Invece si ritrovò la palla sul piatto destro. La sua presenza lì era talmente inaspettata e insieme sospetta che nessuno si occupò di lui. Tutti marcavano tutti, come da programma, Karl-Heinz era libero".

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