Il Milan Futuro sarà trattato come una seconda squadra: per la riammissione in C servono 4 esclusioni

Se il Milan Futuro vorrà avere una chance di giocare anche nella prossima stagione in Serie C dovrà ‘sperare’ che almeno quattro club aventi diritto a prendere il via del prossimo torneo non riescano a iscriversi o le loro domande vengano bocciate. Il club rossonero, che comunque continuerà a esistere anche in caso di partecipazione alla Serie D come ribadito dalla società, infatti non sarà considerato al pari delle retrocesse, ma come una seconda squadra.
Un’ipotesi già circolata nei giorni scorsi e ora confermata dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina a margine del Consiglio Federale di ieri: “C’è una norma che regola questo. Il Milan Futuro verrà trattato come seconda squadra e non partecipa al processo di riammissioni, si rimette in coda all’interno del gruppo delle seconde squadre”.
Il regolamento infatti dice che la prima avente diritto a un posto in Serie C è una seconda squadra (in questo caso l’Inter Under 23 come confermato dallo stesso Gravina), poi una società di Serie D (secondo la graduatoria stilata al termine della stagione) e infine una retrocessa dall’ultimo campionato di Serie C. E così a seguire: per questo servirebbero ben quattro defezioni per permettere al Milan Futuro di accedere nuovamente al terzo campionato della nostra piramide calcistica.
Le situazioni più a rischio in questo momento sono quelle relative alla Lucchese, già dichiarata fallita, dove si cerca di salvare il titolo sportivo, Foggia, alle prese con il disimpegno del patron Canonico annunciato nei mesi scorsi, e Triestina, dove servono oltre sei milioni di euro per iscrizione e risanamento dei debiti. Con l’avvicinarsi della scadenza delle iscrizioni, fissata per il 6 giugno, si avrà però un quadro più chiaro delle possibili situazioni critiche - con la speranza che siano il meno possibili - legate ai club partecipanti alla prossima Serie C.

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