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Pietrella: "Tare scelta di buon senso. I suoi colpi, gli allenatori in linea e il calciomercato"

ESCLUSIVA MN - Pietrella: "Tare scelta di buon senso. I suoi colpi, gli allenatori in linea e il calciomercato"MilanNews.it
© foto di FEDERICO SERRA
mercoledì 28 maggio 2025, 17:00Primo Piano
di Antonello Gioia

Il Milan, ottavo in classifica e fuori dalle coppe, riparte da Igli Tare come nuovo Direttore Sportivo. In attesa di capire quali saranno le prime mosse del dirigente albanese, tra allenatore e calciomercato, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Francesco Pietrella de La Gazzetta dello Sport, che per tanti anni ha seguito da vicino proprio la Lazio di Tare. Queste le sue dichiarazioni:

Secondo te Tare è il profilo giusto per il Milan?
“Sicuramente una scelta di buon senso. Una persona che capisce e sa di calcio, ha lavorato in un contesto non facile come la Lazio di Lotito: non con ingenti disponibilità economiche, in una condizione in cui ha dovuto spesso cercare i Milinkovic, i Luis Alberto, penso anche ai Biava e ai Dias, giocatori di questo tipo. Non campionissimi ma che poi lo sono diventati grazie alla Lazio. Secondo me sotto questo punto di vista è una scelta di buon senso. È chiamato ad una ricostruzione profonda, con quelle che saranno anche le cessioni; secondo me è il migliore che si potesse prendere in questo momento tra quelli liberi”.

Ci racconti un episodio positivo ed uno negativo di Tare alla Lazio?
“Quello positivo è quando ha creduto in Immobile. Era un’estate in cui la Lazio subì la rivoluzione di Bielsa e venne confermato Inzaghi. In quell’estate lì se fosse arrivato Bielsa allora Immobile non sarebbe mai arrivato. Tare è uno che ha insistito molto su questo. Mi ricordo che a margine di una conferenza, si parlava di una Lazio che doveva prendere giocatori come Pato o Enner Valencia e tutti glielo chiedevano. Lui disse che Pato era un giocatore con un punto interrogativo grosso così, Valencia idem, lui ne voleva uno che poteva fare subito la differenza. Immobile poi arrivò e ha fatto la storia della Lazio: lui ci ha creduto per primo. Episodi negativi… Sicuramente molto acquisti che non sono stati all’altezza come Muriqi e Vavro, o come i tanti terzini sinistri. Tare secondo me è molto bravo per quanto riguarda i centrocampisti, i fantasisti e anche le punte. Meno per quanto riguarda i difensori. Nel suo storico c’è de Vrij, ma era già de Vrij. C’è sicuramente Lichtsteiner che è stato uno dei migliori, ma sicuramente ci sono stati diversi errori in difesa. Quello è un reparto in cui secondo me c’è un po’ debolezza”.

Come lavora in gruppo Tare? Come lo vedi nel Milan del gruppo di lavoro?
“È uno abituato a lavorare in un contesto dove ha persona accentra tutto il potere, penso che possa avere un’alchimia di un certo tipo con Ibra: hanno entrambi un’etica del lavoro pazzesca. Secondo me, sotto questo punto di vista, lo vedo più incline a confrontarsi con questa realtà. È uno che ha dei collaboratori fidati di cui nessuno sa nulla, che vanno in giro per l’Europa dell’Est a cercare profili tipo Marusic, che arrivò e nessuno sapeva chi fosse. Marusic alla fine ha giocato 7-8 anni nella Lazio… Lulic stesso, ha fatto la storia della Lazio. Mi aspetterei molto dei profili di questo tipo dall’Olanda e dal Belgio, su cui comunque il Milan è già molto forte con Moncada: penso a Reijnders. Mi aspetto qualche giocatore conosciuto su cui investire ma anche un colpo alla Tare”.

Che tipo di allenatore vedi bene con Tare tra i nomi papabili?
“Andrei a prendere Italiano per aprire un ciclo, ma se fossi in Italiano rimarrei un altro anno a Bologna. Secondo me, tra tutti quelli usciti, è il migliore. Uno su cui punterei, ma che forse deve fare un ulteriore step intermedio, è Farioli. Però secondo me in questo momento, tra tutti i nomi che stanno uscendo e anche quelli fuori portata come Conte, destinato alla Juve, sceglierei Italiano”.