Abatantuono: "Essere fuori dalle coppe non è bello per niente, da tifoso ci rimango male"

Abatantuono: "Essere fuori dalle coppe non è bello per niente, da tifoso ci rimango male"MilanNews.it
martedì 2 luglio 2019, 20:00News
di Matteo Calcagni

Diego Abatantuono, intervistato dal Corriere della Sera, ha mostrato molta amarezza per l'attuale situazione in casa rossonera e l'evoluzione del business calcistico: "Il cuore è milanista, ma tutto nasce da lì, dal cuore. Il calcio è fatto di tifosi, persone oneste che pagano il biglietto. Poi c’era il cuore del presidente, uno che metteva nella squadra impegno, tempo, denaro, perché prima non faceva quel mestiere lì, nessuno nasce presidente di calcio. Era un appassionato. Poi di colpo cambia tutto: i presidenti diventano investitori, il calcio un business senza regole. Il calcio è un mondo ottuso, prenda l’ultima partita del Mondiale femminile giocata alle tre del pomeriggio. Il mondo si surriscalda, oltre a non parlarne a sufficienza, si gioca a 40°! Di colpo i presidenti diventano imprenditori, magari fanno contenta una città, ma ci guadagnano anche loro, va bene. Almeno, ci sono delle facce: uno può dire mi piace Preziosi, mi piace Pozzo. Poi ci sono imprenditori che sottraggono tempo ai loro affari, come De Laurentiis, che ha preso Ancelotti, si capisce che ci tiene; c’è Cairo, c’è la Juventus, c’è l’Inter, che anche se ha un presidente che sta in Cina ha preso Marotta e un allenatore tra i più bravi.

Ma se il Milan viene acquistato da un fondo... non è una persona, è una banca. Quelli che ci lavorano, da Gazidis a Maldini, sono tutte brave persone, però lavorano per qualcuno che non c’è, una banca non ha un cuore, ha dei conti. Poi un giorno salta fuori: ah, meno male che ci hanno squalificato dalle Coppe... Leggere che bello siamo fuori dalle Coppe, oh bene che diamo via il portiere, oh bene che diamo via Cutrone. Ma come? Non è bello per niente. Io sono tifoso e ci rimango male. È chiaro che resto milanista, se giocano Milan-Atalanta tengo per il Milan, ma di fronte non ho più il Milan che conosco io".