acmilan - Diavolo d'un Milan

Ibra ha riportato il Diavolo nell'iconografia rossonera, con un post sui propri social che ha avuto vasta eco. All'estero, dove i soprannomi sono maggiormente in voga, il Milan è chiamato in tre modi: l'AC, the Rossoneri, Italian giants. I Devils, Red naturalmente, sono più quelli del Manchester United. L'appellativo di Diavolo riferito al Milan è un uso soprattutto italiano.
Tutto nasce da Herbert Kilpin che, prima di fondare il Milan, giocava a Torino nella Internazionale di Torino e perse la finale: 2-0 per il Genoa che conquistò per la seconda volta il titolo di campione d'Italia. In quella occasione Kilpin disse: "Questa sarà l'ultima vittoria del Genoa, presto sarò a Milano e li formerò una squadra di veri Diavoli che gli darà filo da torcere!".
Al di là della promessa mantenuta da parte del fondatore rossonero, la declinazione del Diavolo milanista ha avuto nel corso delle epoche varie rappresentazioni. Negli anni Venti il celeberrimo giornalista e disegnatore Carlìn Bergoglio lo raffigurava seduto nello stemma rossonero. Negli anni Sessanta è stata la volta del Diavolo in piedi con il forcone.
Nei primi anni Ottanta la presidenza Farina stilizzò e ingrandì il Diavolo fino a renderlo in primo piano il simbolo di tante società satellite, fra cui la Milan Promotions. Con la storica proprietà Berlusconi il Diavolo non è stato più particolarmente raffigurato, ma negli ultimi anni il Milan è tornato il Diavolo e lo stesso Ibra ha colto questo aspetto.

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