Capello su Leao: "Da uno come lui è lecito attendersi un rendimento di alto livello, però con costanza"

Capello su Leao: "Da uno come lui è lecito attendersi un rendimento di alto livello, però con costanza"MilanNews.it
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Ieri alle 10:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato dai taccuini della Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello ha parlato di Milan, soffermandosi in modo particolare sui singoli, come ad esempio Rafael Leao, che è chiamato ad un importante salto di qualità con Max Allegri in panchina, e Santiago Gimenez. 

A 26 anni occorre decidere cosa fare da grandi: o si svolta davvero o si resta nella zona grigia.
"Per un atleta è l’età della maturità: o ci sei o non ci sei. Ma, nel suo caso, è soprattutto l’età della continuità. Da uno come lui è lecito attendersi un rendimento di alto livello, però con costanza. Allegri deve riuscire a tirargliela fuori. Intanto, lo farei lavorare molto sulle conclusioni, tante volte arriva a tirare ma poi sbaglia. Esercizi specifici per tirare da varie posizioni, insomma. Bisogna fare come facevo io con Ibra, quando finiva l’allenamento... E poi deve migliorare nella posizione passiva quando gli altri hanno palla. Ma il salto di qualità deve trovarlo essenzialmente dentro di sé".

Fonseca e Conceiçao l’hanno “bastonato” parecchio: castighi eccessivi?
"Mettere in castigo un giocatore per me è una cosa da bambini. In teoria dovrebbe servire a dimostrare che con te non si scherza, ma se decidi di porti in questo modo, significa che manchi di leadership. Io credo che questo tipo di dinamiche vadano risolte nello spogliatoio. E comunque di base un allenatore deve mettere in campo i migliori".

Rafa sarà il vicecapitano: responsabilizzarlo ulteriormente dovrebbe avere un effetto benefico.
"Il capitano, e quindi anche il suo vice, deve essere tale per ciò che fa durante la partita, non serve solo a scambiarsi il gagliardetto. La fascia non deve arrivare per questioni di anzianità, ma ai giocatori in grado di trasmettere ai compagni il senso del lavoro lungo la settimana".

Diatriba irrisolta: quanto bisogna chiedergli in fase difensiva?
"Nel Psg mi pare che gli attaccanti corrano in avanti e all’indietro, e mi pare anche che non ci sia bisogno di chiederglielo. È lui che deve sentire dentro il fatto di aiutare i compagni".

Il Milan ha deciso fin da inizio estate di reputarlo centrale nella ripartenza dopo un’annata terribile.
"Il Milan lo conosce, lì è di casa, sa di essere apprezzato, per lui è un impegno quasi doveroso".

La fine del Theao: un vero peccato.
"Sì, un peccato. È stata la corsia mancina più bella d’Europa, molto in termini di corsa, meno con la testa. Hernandez purtroppo a un certo punto ha mollato".

Torniamo a Rafa: hanno provato a dargli nuovi spartiti tattici, qual è la chiave migliore?
"Io lo lascio esterno tutta la vita, è quella la sua posizione, che peraltro fa bilanciare tutta la squadra".

Allegri è il tecnico giusto per lui in questo momento? L ’altro giorno ha speso parole importanti.
"Max crede molto in Rafa, perché crede nei giocatori di qualità. Ora gli sta grattando la pancia, bisogna poi vedere dopo...".

Leao dovrà anche assistere meglio Gimenez.
"Il messicano aveva fatto vedere cose importanti, è giusto tenerlo. Diamogli tempo".

Quale il centravanti giusto in rosa con lui?
"Un attaccante d’area, come dice Tare. Ma bisogna trovarlo come si deve: c’è sempre il discorso del peso della maglia da tenere in considerazione".

Cosa le piace in particolare di Gimenez?
"Come si muove. Fin qui è stato troppo timido".

Le è piaciuto come si è presentato Allegri?
"È l’atteggiamento che mi aspettavo da lui, ma deve stare attento perché ha tolto tutta la pressione ai giocatori. È un grande pericolo, perché il suo è un ombrello grande, quindi dovrà responsabilizzare per bene la squadra, entrarle nella testa".

Ha rimarcato anche il concetto della solidità difensiva.
"È diffusa ormai una certa stupidità che impera col guardiolismo, e che ha coinvolto tutti. Consiglierei a tutti gli allenatori di guardarsi molto attentamente Psg-Bayern: guardino come si gioca a calcio, senza dare continuamente palla al portiere, giocando in avanti, in verticale, con tanti cambi di campo. È una lezione che sembra uscita da Coverciano. E se la guardino anche gli arbitri: il calcio è agonismo, è pressione, il gioco deve scorrere e non essere interrotto continuamente. È la più bella partita che ho visto da anni":