Anderlecht, Simic: "Milan, avrei voluto giocare di più. Meritavo più occasioni e spazio"

Anderlecht, Simic: "Milan, avrei voluto giocare di più. Meritavo più occasioni e spazio"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
Oggi alle 19:20News
di Manuel Del Vecchio

L’ex rossonero Jan-Carlo Simic, oggi all’Anderlecht, è stato intervistato da gianlucadimarzio.com. Queste le sue dichiarazioni:

Ti aspettavi che le cose andassero diversamente nei mesi successivi all’esordio, prima della cessione all’Anderlecht nell’estate scorsa?

“Certo anche perché il Milan è un club mondiale, un club bellissimo. Però sono fiero di aver fatto il mio esordio con quei colori. Ma alla fine dovevo fare una scelta professionale per la mia carriera, voglio crescere. E ciò è solo possibile giocando. Penso che venire all’Anderlecht fu la decisione migliore per la mia carriera. Qui ho un minutaggio importante in campo, cosa fondamentale per la mia crescita. Sono davvero felice di essere qui”.

Avresti voluto giocare di più?

“Okay, è ovvio che avrei voluto giocare di più e penso che meritavo più occasioni e spazio. Ma poi tocca all’allenatore decidere e forse ero troppo giovane e inesperto per fare il titolare. Ma io non punto il dito su nessuno. Anzi sono riconoscente per i miei trascorsi milanisti e le partite che ho potuto disputare con quella maglia. La mia autostima è cresciuta notevolmente grazie al Milan e questo mi ha aiutato nell’adattamento all’Anderlecht”.

Senti di avere qualcosa da invidiare ai tuoi ex compagni di reparto?

“Non tocca a me dirlo. Ma di sicuro ero abbastanza forte per giocare nel Milan! Però non decido io se gioco o meno e se rimango in un club o meno. È la società a prendere certe decisioni. Io posso solo far valere le mie qualità in campo per aiutare squadra e club. Questa è l’unica cosa sulla quale posso influire”.

Sul futuro:

“Io continuerò a lavorare e a dare il meglio di me tutti i giorni poi vedremo quello che mi riserverà il futuro. Voglio diventare la miglior versione di me stesso e quello che sarà, sarà. Continuo a vivere alla giornata anche perché nessuno conosce il proprio futuro“.