Borghi: "Al Milan di dirigenti ce ne sono anche troppi ma non c'è un responsabile delle cose"

Durante “L’ascia raddoppia”, format di Cronache di Spogliatoio, in studio si discute se ci sia o meno una nota positiva, una speranza a cui il tifoso rossonero possa aggrapparsi dopo una stagione terribilmente negativa come quella che sta per concludersi. Questo il pensiero di Stefano Borghi, noto telecronista:
C’è una speranza a cui può aggrapparsi il tifoso? “In queste condizioni no. Dimmi un aspetto, negli ultimi tot mesi, che ti abbia dato condizione di dire: “Ok va bene, però su questa strada sono centrati”. Non ce n’è uno. Quali sono le cose positive della stagione di questo Milan? Secondo me il rendimento di alcuni giocatori. Ma paradossalmente è una cosa negativa. Perché Reijnders quest’estate, l’ho detto qualche settimana fa, è un bersaglio per tanti club che possono arrivare a prenderlo, non solo i top club mondiali. Tanti club possono arrivare a prenderlo. La stessa cosa per Pulisic. Per il resto, non si ha la più pallida idea su chi possa essere l’allenatore. Non si ha la più pallida idea di chi possa essere il dirigente responsabile. Dove per responsabile si intende chi fa le scelte e chi prende appunto le responsabilità, perché di dirigenti ce ne sono tanti e forse troppi, ma non c’è un responsabile delle cose. E il responsabile è importante sia agli occhi che agli occhi interi, perché la squadra che c’è un punto di riferimento stabile, legittimato e forte al quale rendere anche conto. Poi il discorso della proprietà è macroscopico ma quello ce lo portiamo dietro. Dove la trovi la luce? La luce la trovi nella speranza che questo ennesimo sberlone possa aprire qualche occhio. Però, che occhi deve aprire? Quali sono gli occhi che si devono aprire? Boh”.
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