De Winter: "Voglio diventare titolare, ma ora devo essere umile"

Uno degli acquisti estivi del Milan è stato Koni De Winter. Il difensore rossonero ha tracciato un primo bilancio di queste prime settimane a Milano in un'intervista a Nieuwsblad Sport: “Mi hanno pagato 20 milioni? Se si guardano le quotazioni del calciomercato degli ultimi anni penso che il club rossonero abbia strappato un buon prezzo al Genoa.
Ho letto un’intervista di Charles De Ketelaere che diceva: ‘Al Milan si pretende subito rendimento’. Per ora sei spesso subentrato. Ti pesa?
In questo momento sono un'alternativa ma non ho ancora lo status per avanzare richieste ad Allegri. Sono autocritico con me stesso e ho l'ambizione di diventare titolare, deve essere umile in questo momento e prima o poi arriverà la ricompensa".
Eri subito entusiasta della scelta?
“Stiamo parlando del Milan, una delle squadre più grandi d’Europa. Da piccolo guardavo Ronaldinho giocare qui. Non vengo da una famiglia ossessionata dal calcio, non avevamo i canali a pagamento per seguire i campionati stranieri, ma ovviamente vedevo spesso il Milan in Champions League. Quel Milan faceva sognare, con Ronaldinho, Alexandre Pato e David Beckham. Quell’aura è rimasta.”
Avevi alternative? Ho sentito che anche l’Inter si era fatta avanti.
“Quando arriva il Milan, non ci pensi due volte. Ma è vero, altre grandi squadre italiane si sono informate (anche il Napoli, ndr), così come club inglesi. C’era pure interesse dal Medio Oriente, con offerte molto ricche.”
Riesci ancora a uscire tranquillo, ora che giochi per il Milan?
“I tifosi italiani sono infuocati negli stadi – mi piace quell’atmosfera aggressiva – ma fuori ti lasciano in pace. L’unico della squadra che scatenerebbe il caos in un ristorante è Luka Modrić. Ma d’altronde… quando sei così incredibilmente forte, è normale.”
Hai condiviso lo spogliatoio con Cristiano Ronaldo alla Juventus. Pensi che Modrić sia ancora più forte?
“È difficile paragonarli: sono giocatori diversi, entrambi straordinari. Ma devo dire che Modrić mi ha davvero impressionato. Prima di tutto per la sua intelligenza calcistica: vede il gioco in modo diverso. Più veloce. E poi ha piedi geniali. Anche fuori dal campo è un grande: umile, non si mette mai sopra gli altri, eppure ha un palmarès folle (un Pallone d’Oro e sei Champions League, ndr). E non si lamenta mai, nemmeno quando bisogna correre. Se lui non si lamenta, perché dovrebbe farlo qualcun altro?”

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