MN al VAR - Napoli-Milan regolamento e indicazioni IFAB alla mano: il rigore di Giroud era da ripetere, la "proiezione" conta

Nella serata di ieri c'è stata qualche incomprensione sulla situazione venutasi a creare sul rigore calciato da Olivier Giroud e parato da Alex Meret.
Facciamo un passo indietro e contestualizziamo. Match di ritorno dei Quarti di finale di Champions League fra Milan e Napoli, i rossoneri vanno al "Maradona" forti dell'1-0 maturato a San Siro. Al minuto 20 Mario Rui non riesce ad anticipare Leao in area di rigore e commette fallo. Non ci sono dubbi: penalty.
Si presenta Giroud dal dischetto, lo calcia e Meret lo neutralizza con un intervento in tuffo alla sua sinistra. Sul pallone respinto dal portiere si avventa Juan Jesus che lo spazza via. E questo è un dettaglio fondamentale, perché il difensore, istanti prima del tiro, si è reso protagonista di "defending encroachment”, comunemente detta "invasione". Vediamo cosa dice il regolamento, presente sul sito ufficiale dell'AIA.
Pagina 116, regola 14.
"Se c’è l’invasione, e per invasione si intende un calciatore difendente che, prima che il pallone sia in gioco, si avvicina a meno di 9,15 m dal punto del calcio di rigore o a meno di 11 m dalla linea di porta avversaria oppure che entra nell’area di rigore, in caso di rete non segnata il calcio di rigore si ripete".
Tutto ok, tutto codificato? Sembra di no, visto che in tanti, tra TV e web si affrettano a tirare fuori una precisa direttiva dell'IFAB (International Football Association Board) sulla definizione di "Restart Position", ovvero posizione di ripartenza, non intesa come azione tattica ma di ripresa del gioco. Si legge che: "A player’s position at a restart is determined by the position of their feet or any part of their body which is touching the ground, except as outlined in Law 11 – Offside". Tradotto: "La posizione di un giocatore in una ripartenza è determinata dalla posizione dei suoi piedi o di qualsiasi parte del suo corpo che tocchi il terreno, ad eccezione di quanto indicato nella Regola 11 - Fuorigioco". Stando a questa definizione nel glossario allora potrebbe sembrare giusta la scelta di non far ripetere il penalty, visto che un istante prima della battuta Juan Jesus si trova a "fluttuare" in aria, non toccando con i piedi né il terreno fuori dall'area né il terreno dentro l'area di rigore. Il difendente del Napoli era comunque con tutto il corpo, ad eccezione della scarpa sinistra, all'interno dei 16 metri. Ma ripetiamo, senza toccare il terreno con nessuno dei due piedi: era in salto.
Per chiarire ogni tipo di dubbio arriva l'IFAB stessa, che nel 2020, in concomitanza con la nuova definizione di "Restart Position" rispondeva alle domande e alle curiosità dei tifosi sulla faccenda. E c'è uno scambio, tra l'account Twitter ufficiale dell'IFAB e un utente, che cade a fagiolo. Facendo riferimento proprio alla dinamica di invasione in occasione di un calcio di rigore la domanda posta è la seguente: "How about that a player jumped and he/she is in the air?". Tradotto: "E se un giocatore saltasse e in quel momento si trovasse in aria?".
La risposta dell'IFAB chiude ogni dubbio: "Thank you for your question. The referee judges where the feet would be if they were on the ground. Best regards, IFAB". Tradotto: "Grazie per la tua domanda. In questo caso l'arbitro giudica dove sarebbero i piedi se fossero a terra. Cordiali saluti, IFAB".
Quindi caso chiuso, il rigore calciato da Giroud sarebbe stato da ribattere per invasione di Juan Jesus. E cordiali saluti a fantomatiche proiezioni che non contano.
a cura di Manuel Del Vecchio.
Thank you for your question.
— The IFAB (@TheIFAB) July 21, 2020
The referee judges where the feet would be if they were on the ground.
Best regards, The IFAB

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