Il Milan osserva, la Roma riflette: i dubbi sul futuro di Saelemaekers

Quando una squadra gira bene e i risultati arrivano, i dubbi intercorsi prima del fischio di inizio sull'undici iniziale passano spesso in secondo piano. Chi scende in campo e chi resta fuori non diventa motivo di discussione, perché tutto viene facilmente ricondotto ad una "scelta tecnica-tattica del mister per il match".
Il fatto che la Roma vinca senza Dybala dimostra che la squadra (ora) non è Dybala-centrica. Ma che lo faccia anche senza Paredes, Saelemaekers e Hummels – tre giocatori dal profilo internazionale – significa che ha raggiunto una maturità collettiva, un’identità forte e un equilibrio che prescinde dai nomi.
Le assenze di questi tre elementi, però, meritano qualche riflessione. Nel caso di Hummels, il suo impiego ridotto può essere spiegato con l’addio annunciato in anticipo rispetto alla fine della stagione. Per Paredes, invece, pesano le voci sempre più insistenti su un ritorno al Boca Juniors. Più difficile da decifrare è la gestione di Alexis Saelemaekers, la cui esclusione sembra priva di una motivazione evidente. Ranieri, da parte sua, ha sempre cercato di spegnere sul nascere ogni polemica, ribadendo che le scelte vengono fatte in base agli avversari e alle condizioni fisiche riscontrate in allenamento.
Eppure i dati raccontano un’altra verità: con sei gol e sei assist distribuiti in 29 presenze tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, per un totale di 1.707 minuti giocati, quella in corso è di gran lunga la miglior stagione del belga. Numeri che certificano quanto sia stato prezioso nella corsa della Roma verso un posto in Champions League.
Ora che la stagione volge al termine, anche il Milan – che detiene il cartellino del giocatore – inizia a fare i suoi calcoli, valutando quale sia l’impatto reale di Saelemaekers all’interno della rosa giallorossa e quale valore gli sia attribuibile.
In questo contesto, la Roma può permettersi di gestire con intelligenza il minutaggio del calciatore, dimostrando che, pur essendo una risorsa preziosa, la squadra ha imparato a camminare con le proprie gambe, indipendentemente dai singoli. Una prova di forza silenziosa, ma eloquente che a seconda di come verrà gestita allungherà o meno la permanenza di Alexis nella Capitale.

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