Kessie e Bakayoko nella bufera, chiesta prova Tv: il Milan interviene

Kessie e Bakayoko nella bufera, chiesta prova Tv: il Milan intervieneMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 15 aprile 2019, 08:12News
di Antonio Vitiello

Festa rovinata. Il Milan ottiene sul campo un successo fondamentale per la corsa al quarto posto, vincendo di misura e con sofferenza contro la Lazio, ma al termine della sfida non s’è parlato d’altro che del gesto di Bakayoko e Kessie, dove hanno mostrato la maglia di Acerbi sotto la Curva, come se fosse un trofeo di guerra. Lo sfottò mal riuscito ha fatto indignare parecchi esponenti pubblici, addirittura politici hanno voluto dire la loro, come il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti: “Lo sport è sana competizione, è correttezza e lealtà - dice - Mostrare la maglia di un altro giocatore per sbeffeggiarlo è prima di tutto un gesto stupido, inqualificabile, indegno dei valori dello sport e anche della maglia che indossano. Mi auguro che vengano presi i giusti provvedimenti per stigmatizzare quello che è accaduto".

I due rossoneri dopo aver chiesto scusa pubblicamente attraverso i social per l’uscita infelice nei confronti di Acerbi, e dopo aver ricevuto una strigliata da parte del tecnico Gennaro Gattuso: “Meno social e più allenamenti”, hanno subito comunque critiche dal mondo del web. Così il club rossonero ha deciso di intervenire con un comunicato ufficiale, appena ha compreso che il capo della Procura federale della Figc, Giuseppe Pecoraro, aveva deciso di inviare al giudice sportivo la segnalazione per l'applicazione della prova tv per il gesto dei due centrocampisti. Il Milan così ha difeso i suoi tesserati con questo commento: “Bakayoko ha raggiunto i compagni sotto gli spalti con la maglia di Francesco Acerbi, avendo poco prima sportivamente effettuato lo scambio di casacche e l'ha mostrata per pochi secondi (insieme a Franck Kessie) al pubblico nel solo intento di celebrare una vittoria importante senza finalità di scherno, né intenti aggressivi o anti-sportivi: un'innocente, ingenua risposta allo scambio amichevole di tweets con Acerbi nei giorni che avevano preceduto la gara”. Domani la decisione del giudice sportivo sul caso.