Leao come Dzeko. Il comportamento di Fonseca è sempre lo stesso

"Ho sempre sentito l’appoggio del presidente e anche oggi abbiamo parlato. Il mio rapporto con Dzeko? Ha sentito un fastidio e non sarà pronto. Io devo focalizzarmi sui giocatori che ho. Sono qui da un anno e mezzo, conosco come funzionano le cose: quando non si vince, qualsiasi cosa si possa dire di male, arriva. Non voglio contribuire a queste speculazioni. La squadra è ancora dalla mia parte. Io poi sbaglio come tutti, ma non sono il tipo che si arrende". Queste sono le frasi di Paulo Fonseca a gennaio 2021, quando rischiava la panchina e Dzeko era diventato un bersaglio mobile a causa di alcune critiche dell'agosto precedente.
Sembra un plagio di quello che è successo con Rafael Leao e Theo Hernandez che, probabilmente, non hanno nascosto le proprie perplessità circa alcune scelte del tecnico rossonero. Il cooling break galeotto, pur essendo stato "normalizzato" qualche scoria l'ha lasciata. Perché è il modo per rendere pubblico un disagio che continua a esserci.
Sembra che i rapporti fra il tecnico e chi detiene la fascia, quando la situazione non è in sicurezza, vadano a corrodersi velocemente. Una sorta di pattern che non è cambiato da tre anni e mezzo a questa parte ma che rischia di affossare ulteriormente le iterazioni fra il tecnico e l'attaccante, perennemente sul banco degli imputati.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati