Leonardo: "Il Milan aveva bisogno di una persona come Maldini. Io sono un operaio, lui è il Milan"

Leonardo: "Il Milan aveva bisogno di una persona come Maldini. Io sono un operaio, lui è il Milan"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 9 ottobre 2021, 19:26News
di Manuel Del Vecchio

Leonardo, ex dirigente rossonero, ha parlato della sua esperienza con Elliott e il Milan al Festival dello Sport. Queste le sue dichiarazioni raccolte da tuttomercatoweb.com: "La situazione è più complicata adesso che prima. In quel momento il Milan era in transizione totale. Sono rimasto sempre in contatto con Galliani, sapeva anche della mia scelta di andare all'Inter. Mentre sono stato l'allenatore dell'Inter non mi ha parlato. Dopo essere andato al PSG sono diventato la persona che può lanciare il progetto. Ho creato la base di un progetto societario e sportivo, è normale che le persone ti vedano così. Lì è stata una cosa diversa, mi ha stuzzicato molto. Qui (al MIlan con Elliott, ndr) arriva da un'agenzia di headhunters per parlare forse di un nuovo progetto, con un fondo che doveva cominciare. A me ha incuriosito molto, perché non c'entrava niente del rapporto con Galliani, Berlusconi o Moratti. Ho dovuto fare sì che questo fosse un progetto sostenibile, con il Milan a certi livelli. Io sono stato dirigente solo al Milan e al PSG, non mi vedo altrove. Ora ho confuso un po' anche me stesso, ma io sono molto legato ai rapporti umani. In questo caso è stato un fondo che era completamente perso di come cominciare un progetto che non conoscevano. Ho fatto una riunione con l'agenzia, poi con Elliott a Londra, lì mi ha stimolato molto. Ho detto solo cose che pensavo, era il primo colloquio di lavoro in questo modo. Questo mi ha colpito. Era il giorno del famoso pagamento che non è arrivato, con Elliott che diventa proprietario del Milan. Da lì nasce questa cosa. Ho cercato di creare le strutture. Io avevo bisogno, ma anche il Milan aveva bisogno, di una persona come Paolo (Maldini, ndr). Io penso di essere un operaio, ma non sono un simbolo. Lui ha tutto quello che è il Milan. Maldini è completamente equilibrato in questa versione sportiva e finanziaria, poi è lui".

Poi un altro casino...
"Penso due cose: per noi è stato difficile mettere le persone insieme. Ok, incominciamo, mettiamo Leonardo e Maldini per l'area sportiva. Prendiamo il resto... Era un puzzle e doveva prendere una forma, velocemente, non era facile. Poi c'era il dubbio su cosa dire: spingiamo su fare qualcosa subito, oppure per fare dopo? Non può essere da un giorno all'altro creare una linea di direzione, è stata una sorpresa per tutti. Abbiamo litigato, discutendo il bene della situazione, non è stato facile, non è che tutto si incastrava alla perfezione. Questa cosa stava andando a prendere un po' forma. È vero che in quel progetto io non ero la persona più indicata, prendiamo più giovani, aspettiamo un po'. Io spingevo perché volevo che la cosa andasse lì. Forse c'era una struttura non preparata in quel momento. Forse stiamo stati sbilanciati. Guardando dopo, penso che Maldini sia stato perfetto per la situazione. Lui ha capito tutto questo e si è messo nella posizione giusta. Sono contentissimo per il Milan, penso che sia l'ago della bilancia in questa cosa. È riuscito a quadrare due lati che io forse non sarei stato in grado di fare. Poi il PSG ha avuto un po' difficoltà, si perdeva la direzione. Io ora amo le persone con cui lavoro, principalmente Nasser, i proprietari, il Qatar. È molto dentro di me, mi sveglio la mattina con la voglia di realizzare le cose".