Ordine: "Questo Milan non è ancora attrezzato per competere al livello più alto"

Ordine: "Questo Milan non è ancora attrezzato per competere al livello più alto"MilanNews.it
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Oggi alle 16:12News
di Lorenzo De Angelis

Nel corso del consueto appuntamento con il suo commento per Il Corriere dello Sport, il collega Franco Ordine ha detto la sua sul pareggio beffa, e delusione, del Milan a Parma ieri sera: 

"Non è ancora da cima a fondo il nuovo Milan di Max Allegri. È solo concluso a metà il processo di trasformazione da una stagione - quella passata piena di sali e scendi sulle montagne russe dei risultati - all’altra, fatta fino a ieri di difesa attenta e concentrazione totale. Perché il Milan di Parma dura appena un tempo, anzi qualche minuto meno di un tempo, i secondi necessari per consentire a Bernabè di confezionare quella magia balistica e di cambiare faccia e risultato alla serata. Sembrava destinata alla sconfitta sicura e sonora. È diventata invece l’occasione per rovesciare pronostici e giudizi firmati durante l’intervallo sotto gli occhi di Arrigo Sacchi. L’altro Milan, quello della ripresa, balbuziente e indisciplinato, timido e disordinato, sembrava quello di Conceiçao o addirittura di Fonseca che proprio a Parma conobbe la prima sonora sconfitta del suo mandato. Quattro volte davanti, quattro volte si fa raggiungere (senza tener conto del rigore parato da Maignan). Per tutti questi buoni motivi bisogna trarre una lezione: non è ancora un Milan da primato e forse da quarto posto perché i 7 punti lasciati per strada lungo il circuito delle tre neo-promosse non possono non pesare sulla contabilità del campionato. è segno allora che il gruppo è capace di qualche acuto ma, alla distanza, non può nascondere i suoi difetti più resistenti. Che nella circostanza siano emersi proprio là dove sembrava avesse cambiato faccia e marcia, cioè nell’organizzazione difensiva, deve far riflettere in particolare il club in vista del prossimo mercato di gennaio.  

 Perché questo Milan, pur aspettando per il prossimo derby il recupero di Rabiot, non è ancora attrezzato per competere al livello più alto. È bastato infatti perdere Pulisic e Rabiot per 5 sfide di seguito, da una sosta all’altra, ed ecco emergere una sequenza di pareggi e di occasioni perse che devono far riflettere. Su un punto però alla fine si può non discutere più. E cioè su Rafa Leao. Nessuno ha tenuto conto del suo lungo stop, del tempo necessario per rimetterlo in condizione e per farlo scattare come ai vecchi tempi. Il suo primo tempo è un esempio efficace di come riesce a fare il centravanti nel 3-5-2 e di come riesca ad assumersi la responsabilità di calciare il rigore dopo gli errori dei suoi sodali. Fofana con il pallone tra le mani può essere un rischio e così Allegri dalla panchina manda il messaggero Estupinan a riferire la graduatoria dei cecchini: Leao o Nkunku. Anche nella fase finale, nel tantativo disordinato e anche caotico di rimettere in piedi la sfida, quel tacco delizioso che spalanca a Pulisic la porta è una prova che toglie ogni discussione. Il Milan non è ancora pronto per il grande traguardo, Leao invece sì".