Pagni: "Ecco perché Boban e Maldini sono convinti che Leao sia la spalla perfetta per Piatek"

Questo il pensiero di Luca Pagni sul proprio blog personale:
Rafael Leao? Più forte di Cristiano Ronaldo. Almeno a livello di squadre giovanili. L’affermazione potrebbe sembrare un po’ forte. Ma non è un giudizio del Bollettino, semmai appartiene a Tiago Fernandes, attuale allenatore dell’Estoril Praia che milita nella serie B portoghese. Ma dal 2013 al 2018, ha lavorato per le formazioni giovanili dello Sporting Lisbona. Una scuola non da poco e che porta un fondamentale contributo economico alla formazione della capitala lusitana: si stima che siano almeno una sessantina i giocatori usciti dalla cantera biancoverde approdati nei massimi campionati europei.
E uno di questi è il giovane attaccante che il Milan di Paolo Maldini e Zvone Boban hanno portato a Milanello dal Lille. Con una convinzione assoluta: è lui la spalla ideale per far rendere al massimo il bomber polacco Krzysztof Piatek. In altre parole, per fare fare al pistolero un sacco di gol e magari buttarla dentro a sua volta.
Ma perché i due dirigenti rossoneri hanno puntato così tanto (una trentina di milioni) su un ragazzo che ha da poco compiuto 20 anni, ha solo una stagione ad alto livello (24 presenze con 8 gol) e poche apparizioni nella sua Under 21 (5 presenze, nessun gol)? La prima risposta è quasi scontata. Perché ha grandi qualità e lo ritengono un potenziale campione.
Ne è sempre stato convinto proprio il Tiago Fernandes che abbiamo citato all’inizio. Non ne ha mai fatto mistero, esponendosi senza mezzi termini in una intervista al quotidiano francese l’Equipe, una delle bibbie dello sport europeo: «Rafael Leão è il calciatore più forte nella storia del settore giovanile dello Sporting. Ho spinto io ad aggregarlo alla prima squadra, perché per me si trattava di un giocatore superiore persino a Cristiano Ronaldo, almeno durante il suo percorso nelle formazioni giovanili». Questo avveniva due anni fa, quando il diciottenne Leao si allenava con la prima squadra, accumulando tre presenze nella serie A portoghese prima di essere ceduto in Francia per 6 milioni di euro.
Ma perché potrebbe integrarsi alla perfezione con Piatek. Intanto, va detto che Leao è forte fisicamente, con il suo metro e 88 centimetri per 80 chili. Questo servirà non poco nelle battaglie in area, aiutando a riempire gli spazi, laddove l’anno scorso il 433 di Gennarino Gattuso isolata Piatek spesso a vedersela da solo con i due centrali. Ma non sarà questo il suo compito principale: Leao ha anche una grande tecnica individuale, che lo porta con facilità a saltare l’uomo., Non per nulla, raccontano i rapporti degli scout, ama tornare verso il centrocampo per recuperare palla per poi scattare veloce negli spazi.
Questo significa che il Milan e il suo centravanti avranno a disposizione un’arma in più: un giocatore che crea la superiorità e che è abile anche ad attirare fuori dall’area uno dei due centrali avversari. Il che vuol dire aprire spazi per Piatek e toglierli pressione. Ma all’occorrenza può giocare anche da prima punta, come ha fatto nel Lille: glielo consente il fisico, la velocità di base e anche il dribbling secco sull’avversario. Non a caso, è stato da più parti paragonato a Pierre Aumerick Aubameyang, il doppio grande rimpianto del Milan: per averlo lasciato andare via ancora giovane e prima della sua esplosione e per non essere riusciti a riportarlo a San Siro nell’estate di due anni fa.
Si dirà che è rischioso puntare tutto su un ragazzo di 20 anni. Come si sa, Leao non sarà solo. Il Milan sta facendo i tutto per aggregare anche Angel Correa, argentino dell’Atletico Madrid che può giocare sia seconda punta che trequartista. Poi dipenderà anche se i rossoneri riusciranno a cedere sia almeno due tra Suso, Silva e Castillejo. Ma in ogni caso, Boban e Maldini sanno che il fondo Elliott li giudicherà dai risultati. Hanno scommesso molto sul ragazzo di Lisbona, molto più dei 30 milioni del suo cartellino.

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