Pato: "Amavo le attenzioni, volevo che si parlasse di me"

Alexandre Pato si mette a nudo, a cuore aperto e senza peli sulla lingua. Lo fa con un racconto in prima persona, affidato a "The Players Tribune" (qui il pezzo integrale), in cui parla a ruota libera di calcio, di vita, di problemi, di percorsi e di fede. Queste le sue parole sugli infortuni : "PATO DIVENTERÀ IL MIGLIORE DEL MONDO. PATO VINCERÀ IL PALLONE D’ORO. Amavo le attenzioni. Volevo che si parlasse di me. Ma sapete cosa è successo? Ho iniziato a sognare troppo. Anche se continuavo a lavorare duro, la mia fantasia mi portava in posti di tutti i tipi.
Nella mia testa avevo già il Pallone d’Oro in mano. Non potevo evitarlo. È davvero difficile non lasciarsi travolgere. Avevo sofferto tanto per arrivare lì. Quindi perché non godersela? Quando vinsi il Golden Boy che mi consacrava come miglior giovane d’Europa nel 2009, non pensavo al Pallone d’Oro. Mi stavo solo divertendo e OPA! — un premio. Quando vivevo nel presente ero inarrestabile. Ma la mia mente rimaneva incastrata nel futuro".

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