Rangnick: "A Salisburgo dissi che avevamo bisogno di trovare giocatori che potevamo vendere al doppio di quel che li pagavamo. Bisogna far combaciare aspetto sportivo e finanziario"

Ralf Rangnick, ct dell'Austria, in passato vicino alla panchina del Milan, si è così espresso a tuttocalcioestero.com sulla sua avventura con la RedBull: “Il proprietario della Red Bull Mateschitz non era lontano dal mollare il calcio nel 2012, perché aveva successo in Formula 1 e in altri sport, e le squadre di calcio non gli davano soddisfazione e gli costavano parecchio. Non c’erano giocatori di talento nelle sue squadre, eppure avevano stipendi alti. Avrebbe dovuto spendere 50 milioni per risolvere tutti i contratti. Con un cambio di mentalità, puntando sui giovani, abbiamo venduto Keita per 75 milioni, Werner per 50 milioni. A Salisburgo, la prima volta che incontrai Christoph Freund, all’epoca ds, gli dissi che avevamo bisogno di trovare giocatori che potevamo vendere al doppio di quel che li pagavamo. Lui mi rispose 'Ma siamo in Austria, qui i giocatori non si vendono a tanto.
Il più pagato della storia del campionato è Marc Janko, che è costato 6 milioni'. Io gli dissi 'Sì, ma non era bravo, abbiamo bisogno di trovare giocatori più bravi'. In pochi anni fra Lipsia e Salisburgo abbiamo generato qualcosa come 1200 milioni di introiti. Ma per me questo è solo un aspetto intrigante. Io non vengo dal campo della finanza. Bisogna far combaciare aspetto sportivo e finanziario”.

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